Da Codroipo a Nashville: ecco i Sinners Congregation
Il gruppo friulano presenta il cd in 3 concerti: «In Usa per imparare e prendere ispirazione»

È una storia che prende forma a Nashville quella dei friulani Sinners Congregation. Sì, perché la rock’n’roll band di Codroipo vola lì nel 2020 sulle tracce dei suoi idoli musicali e ha la fortuna non solo di imbattersi nel cantante dei loro beniamini Rival Sons, Jay Buchanan, ma addirittura di conquistarlo.
Tanto che in quei giorni a Nashville con lui registrano un paio di singoli, si ritrovano in seguito in uno studio di Bassano del Grappa, dove l’artista ha prodotto il debutto discografico dei Sinners, “Pleasure”, fuori ora. Con i Rival Sons nel 2024 hanno inoltre condiviso il palco del Pordenone Blues.
I Sinners Congregation sono formati da Nicolas Morassutto alla voce e chitarra, Gionata Zorzettig al basso, Giacomo Petrussa alla tastiera e Elvis Fior alla batteria (già con Doro Gjat, Invivo).
Presentano l’album in concerto: domani, venerdì alle 20.30 al Duello di via Picco 5 a Udine (un appuntamento in duo acustico), il 26 ottobre alle 17 per San Simone a Codroipo e il 16 novembre alle 17.45 al Rozaleo aps di San Giovanni al Natisone.
«Siamo andati a Nashville – racconta Nicolas Morassutto – perché volevamo capire dove nascono i dischi degli artisti che ci piacciono, sia per imparare che per prender ispirazione».
Perché Sinners Congregation?
«Due parole che si scontrano tra loro, in maniera impattante».
Cosa avete trovato negli Usa?
«Ad un concerto di Jay Buchanan in solo abbiamo parlato un po’ con lui. Poi lo abbiamo rincontrato in un ristorante, si è incuriosito, era colpito che fossimo andati lì senza nessun aggancio, e ci ha chiesto di sentire qualche inedito. Evidentemente gli sono piaciuti, tanto che ha prenotato uno studio di registrazione per i due giorni prima della nostra partenza e sono nati i singoli “Nobody Else” e “Take Care of Me”, ormai fuori da qualche anno. Subito dopo scoppia il covid, ma restiamo in contatto».
E poi?
«A fine 2022 gli mandiamo una cartella con una trentina di brani. Abbiamo scoperto che Jay aveva un amico a Bassano del Grappa e ci siamo organizzati per farlo venire in Italia, a produrre l’album che esce adesso. Di lui ci fidiamo ciecamente».
Di queste trenta canzoni, otto sono finite in “Pleasure”.
«C’è stata una grossa selezione e cura nella produzione, abbiamo speso un sacco di tempo sui suoni. Ci sono due pezzi, “Crawling Back To Me” e “Until Desire Fades”, mixati da un colosso come Vance Powell (sei volte Grammy, lavora con Jack White, Arctic Monkeys, Chris Stapleton…). Il mastering è di Francesco Marzona».
Dove fate base?
«A Codroipo, dove ho il mio studio, Gatto Elettrico».
Oltre all’apertura ai Rival Sons, siete stati anche opening di Elisa.
«Esatto, a Palmanova nel 2022. I tempi erano stretti ma siamo riusciti a salutarci e fare una foto assieme».
Avete realizzato anche dei videoclip?
«”About the Money”, poi l’ultimo “Until Desire Fades” è girato nella chiesa sconsacrata di Fagagna, San Leonardo. Ora stiamo lavorando a un live video».
I vostri riferimenti musicali?
«Rival Sons, Verdena, Jack White, i classici Led Zeppelin, Deep Purple, Rolling Stones».
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