Siani sbarca in Friuli: «C’è qualcosa che mi lega a Udine»

Il comico sarà venerdì 24 febbraio sul palco del Teatrone: «Porterò da Napoli risate e voglia di condividere»

Gabriele Franco

«Quando mio zio lavorava a Udine mi raccontava di mangiare frico e gubana al posto di spaghetti con le vongole e sfogliatelle: ora potrò finalmente assaggiarli anche io!». Un diretto Napoli-Udine sta per portare l’amatissimo mattatore partenopeo Alessandro Siani in terra friulana.

L’ennesima fermata di una carriera costellata di risate, applausi e sentimenti è in programma per venerdì 24 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (inizio alle 21, biglietti in vendita sul circuito Ticketone, info e punti autorizzati su www.azalea.it).

Dal suo bagaglio a mano Siani estrarrà uno spettacolo, “Extra Libertà live tour new edition”, che promette al pubblico una serata libera da impegni, preoccupazioni e ansie.

Che cos’è per lei la libertà?

«La libertà riguarda tutto, dalle piccole alle grandi cose, dalla libertà di pensiero e di espressione fino alla schiavitù del telefono, delle serie tv e anche delle recensioni. Su internet scriviamo una recensione su tutto quello che ci capita ormai, spesso senza avere nessuna competenza per farlo. Recensiamo persino le rapine: i ladri ora hanno più paura della recensione che della denuncia!».

Al cinema è da poco uscito “Tramite amicizia”, di cui è anche regista. Che significato ha per lei l’amicizia?

«L’amicizia è sacra. Quante volte l’abbiamo sentito dire, e quante volte abbiamo peccato nel non rispettarla? L’amico è quello che ti presenta un’amica che poi diventa il tuo amore. Poi quando l’amore si trasforma in odio tu torni dall’amico e gli dai la colpa per avertela fatta conoscere! L’amico è quello che ti protegge, ti copre e ti sostiene, e che ti presta i soldi quando ne hai veramente bisogno. E c'è bisogno di tanti amici oggi! Spesso ci si chiede se dura più l’amicizia o l’amore: non c'è dubbio, dura di più il mutuo».

Quali libertà porterà sul palco del Giovanni da Udine?

«Parlerò di attualità, ma anche di Sanremo e del mitico trio Morandi, Ranieri e Albano. Il primo corre, il secondo sul palco canta e balla, il terzo dopo l’esibizione ha fatto pure le flessioni: l’anno prossimo invece del festival parteciperanno alle olimpiadi! Hanno fatto un acuto che a confronto i tre tenori tenevano il catarro! Parlerò anche della crisi economica. In questo paese un raffreddore dura più di uno stipendio: in due settimane lo stipendio finisce, oggi l’australiana te la porti dietro anche per quaranta giorni! Parlerò di chirurgia estetica, viaggi, sanità. E ci sarà anche tanta improvvisazione».

C’è qualcosa che la lega al Friuli?

«Udine è una città che negli anni ha ospitato e accolto molti meridionali. Mio zio mi ha raccontato di quanto fu importante per lui lavorare per un periodo in un cantiere a Udine. Vorrei anche visitare il Castello di Miramare, ma soprattutto non vedo l’ora di abbracciare le persone che mi accoglieranno a teatro. E mi auguro che ci saranno molti miei concittadini».

Un invito ai friulani per venerdì...

«È la prima volta che passo per Udine, porto da Napoli risate e voglia di condividere. Vi aspetto a teatro, perché senza di voi sono un abusivo, ma con voi mi sento autorizzato!».

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