Le statue parlano: ad Aquileia la presentazione del nuovo libro di Edoardo De Angelis

Appuntamento al museo archeologico il 30 luglio alle 17.15. Lo spettacolo da cui nasce il volume è stato proposto dal cantautore con gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione

Nicola Cossar
La copertina del libro e, a destra, Edoardo De Angelis con i due attori
La copertina del libro e, a destra, Edoardo De Angelis con i due attori

Leggenda vuole che Michelangelo abbia assestato un colpo di martello alla celeberrima e perfettissima statua del Mosé – per fortuna non distruggendola – imprecando: “Perché non parli? ”. Direte: ovvio, le statue non hanno mai parlato. Finora...

Ci sia permesso dunque un irriverente e iperbolico accostamento per dire che adesso, precisamente dal 2019, anche le statue parlano e ci narrano di persone, storie, mondi, segreti. In quel 2019 ad Aquileia è stato gettato un seme nuovo o, se preferite, è stato tracciato il solco primigenio per edificare una nuova città dell’arte, del teatro e della musica al loro servizio. Non solo: è stato “inventato” un modo diverso, originale e accattivante per avvicinare ancora di più il pubblico di ogni età ai musei e agli infiniti tesori che essi racchiudono, in Friuli, in Italia e nel mondo.

Dicevamo di Aquileia. Prima di un proprio concerto al Museo archeologico nazionale (Man) il poeta in musica Edoardo De Angelis, ormai friulano ad honorem, affiancato dall’amica archeologa Roswitha Del Fabbro, fece una breve visita alle meraviglie della villa ex Cassis Faraone assieme al direttrice Marta Novello e alla dottoressa Elena Braidotti. Rimase folgorato, quasi una sindrome di Stendhal di fronte a tanta bellezza. Nella conversazione che seguì nacque l’idea un po’ saggia e un po’ folle: se noi parliamo delle statue, perché non far parlare loro stesse? Così l cantautore romano cominciò a scrivere dei testi e partì la straordinaria avventura di “Anche le statue parlano”, visite guidate teatralizzate che ormai hanno superato le cento e più “puntate”: oltre ad Aquileia, Cividale, Udine, Trieste, Gorizia, Torre di Pordenone, Villa Giulia a Roma, Napoli, Palermo e anche Monaco di Baviera.

È stata, è e sarà un’avventura a tre: Edoardo (autore di tutti i testi e interprete delle poesie in musica che accompagnano il percorso) e i giovani e bravissimi attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione, chiamati di volta in volta – spesso improvvisando con perizia – a far parlare, appunto le statue (e non solo esse). Ed è stato straordinario il successo ottenuto da questo nuovo modo di richiamare il pubblico nei musei promuovendo e raccontando l’arte e la storia che essi racchiudono con un linguaggio, verbale e teatrale, sicuramente nuovo, a tratti amabilmente irriverente.

Dopo tutti questi viaggi nella bellezza si è presentata la necessità di fermare sulla carta, nelle pagine di un libro, una parte dei testi. Adesso è arrivato il momento di presentare questo volume firmato da De Angelis: l’occasione ci sarà offerta, mercoledì 30, alle 17.15, proprio nel Museo archeologico nazionale di Aquileia, presenti tutti i protagonisti e quanti hanno creduto, sostenendola, in questa iniziativa: la Regione e la Soprintendenza, i musei e i comuni del Friuli Venezia Giulia coinvolti e naturalmente CulturArti, l’associazione organizzatrice fondata dal compianto professor Frederick Mario Fales, maestro di generazioni di archeologi (cui il libro è dedicato), e oggi presieduta proprio da Roswitha Del Fabbro.

Nel volume, dopo il saluto dell’assessore regionale alla cultura Mario Anzil, l’introduzione della stessa Del Fabbro, le “istruzioni per l’uso” di Edoardo e le belle riflessioni di Caterina e Alessandro, troviamo i testi: erano più di duecento, pertanto è stato necessario operare una selezione. Tuttavia, dal dialogo “nato” dal Sarcofago degli sposi del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia fino al Prometeo del Castello aragonese di Baia, sfilano storia e storie, personaggi celeberrimi o sconosciuti che, attraverso Caterina e Alessandro, oggi si raccontano, ci affascinano, a volte ci provocano, ma soprattutto fanno entrare nel silenzio dei musei una magia nuova e inusitata. 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto