Sessant’anni fa Bonatti in Val Resia

A Prato di Resia tre giorni di dibattiti e mostre sul grande scalatore

RESIA. «Il mattino stesso che raggiungiamo Stovizza, 14 marzo, diamo la scalata al Monte Canin lungo il suo ripido versante Sud. Forse è la prima volta che il Canin vede sulla sua vetta rocciosa degli uomini con gli sci a spalle. L'inconsueto equipaggiamento dei suoi scalatori è spiegato dal fatto che il Canin viene scavalcato completamente, da Sud a Nord, per essere quindi disceso in quel di Sella Nevea». Correva l'anno 1956 e un giovane Walter Bonatti già noto nell'ambiente alpinistico per aver risolto l'epica scalata in solitaria del Petit Dru in Monte Bianco nel 1955 e per la travagliata partecipazione alla spedizione italiana sul K2 del 1954, posava i suoi piedi per la prima volta in Val Resia. Assieme a tre compagni quel giorno di marzo di sessant'anni fa dava cosí inizio alla prima storica traversata invernale delle Alpi, da Est a Ovest, compiuta con gli sci in 66 giorni, dopo 1795 chilometri e 136.000 metri di dislivello. Ne racconterà nel libro “Le mie montagne”. Un anniversario che non poteva sfuggire ai resiani. E cosí a Prato di Resia, il Parco Prealpi Giulie ha organizzato una tre giorni di iniziative in cui storia dell'alpinismo e dello sci ripido, cultura locale, una mostra di fotografia ed escursioni didattico - sportive avranno come fulcro la peculiare valle alloglotta (il programma completo, che si svolge tra oggi e domenica, si trova sulla pagina web del Parco alla voce “eventi”).

Tra questi appuntamenti il pomeriggio di oggi, sabato, è dedicato all'incontro “Canin, montagna leggendaria per l’alpinismo” e si lega idealmente allo spirito d'avventura ed esplorazione che aveva animato Bonatti, sempre alla ricerca del superamento del proprio limite e all'inseguimento di sogni vissuti nella completa immersione tra le montagne e nella natura. Una natura appartata, selvaggia, arida, a volte ostile, quella delle alte quote. All'incontro interverranno Mario Di Gallo, forestale e guida alpina, Luciano De Crignis, maestro di sci e guida alpina di Ravascletto, Adriano Buttolo, del gruppo Ghiri della Val Resia, e le giovani guide alpine Andrea Fusari, Enrico Mosetti, Marco Milanese.(me.lu.)

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