Sempre più robot in fabbriche e uffici: ecco come cambierà il mercato del lavoro

Il libro di Luana de Francisco e Fabio Ghiselli sul futuro tecnologico. «Il progresso va guidato e indirizzato, ponendo l’uomo al centro»

Fabiana Dallavalle

Viviamo tempi complessi: un presente che richiede infinita cautela, un passato che necessita di memoria, e un futuro che abbisogna di saggezza da parte degli individui e della politica.

Di conseguenza più un’accurata propaganda diffonde, di fronte a ogni novità, una fiducia dogmatica, sperticata, più è necessario sollecitare il proprio spirito critico allenato da competenze, studio, ricerca, formazione e informazione continue.

“Robot lavoratori e contribuenti di domani (Santelli Editore) scritto da Fabio Ghiselli, dottore commercialista, tributarista e docente, per molti anni tax manager in aziende italiane e già autore di “Giù le tasse ma con stile!” (Franco Angeli) e Luana de Francisco giornalista del Messaggero Veneto, collaboratrice di Repubblica e L'Espresso, scrittrice e già co-autrice di Crimini a Nord-Est (Laterza, 2020) è uno di quei libri che si muovono nella proficua direzione della comprensione di fenomeni complessi perché è un vero e proprio breviario per cittadini responsabili.

Le questioni che pone, ovvero quali sono e saranno le conseguenze di una rivoluzione industriale così dirompente come quella dei robot, e le inevitabili conseguenze in termini di evoluzione del mercato del lavoro, sono al centro di una riflessione chiara che non si sottrae, e per questo è preziosa, al senso di responsabilità individuale ma anzi denuncia e prende posizione senza rinviare nel tempo, le questioni poste dalla rivoluzione tecnologica che apre la strada a un futuro che conduce alla progressiva sostituzione del lavoro umano e che purtroppo trova già applicazione nelle armi dotate di intelligenza artificiale.

“È facile dire: sì, esistono potenziali rischi e problemi, ma non sono così imminenti”, ci ricorda nella prefazione il professor Francesco Varanini - “È facile dire: ce ne occuperemo a tempo debito. O peggio dire: se ne occuperanno i nostri nipoti. Ma è una via di fuga meschina. È doveroso occuparcene ora, subito”.

Il punto, non è dunque disconoscere l’evoluzione tecnologica, “non è pensare o auspicare, utopicamente, che il progresso si possa arrestare, ma credere che possa essere guidato, indirizzato verso obiettivi comuni che pongano l’uomo, la sua dignità, il suo essere umano, al centro dell’universo e di uno sviluppo sostenibile per se stesso e per il pianeta nel quale vive”, scrivono gli autori che sostanziano il loro lavoro non solo attraverso una acuta analisi dei dati e le opinioni degli Istituti di ricerca ma anche con sagge riflessioni etiche e filosofiche sempre valutando tutele e prospettive.

Perché il problema non è “nella ricerca e applicazione di macchine in grado di sollevare l’uomo da compiti umili, faticosi o pericolosi, o di coadiuvarlo integrando le sue lacune e i suoi limiti, come nel campo medico o nell’assistenza delle persone più vulnerabili, o nell’espansione delle comodità, come la domotica nelle case.

Se escludiamo il tema della “dipendenza” anche emotiva dalle macchine e dalla iper-tecnologia, che qui tralasciamo, il problema si presenta in tutta la sua potenza quando le macchine sono progettate e impiegate per sostituire l’uomo perché più efficienti, veloci, precise ed economiche”.

Un breviario per cittadini responsabili dicevamo, con il pregio di una scrittura “umanistica” e scientifica insieme, che spinge alla riflessione continua e si deposita nella mente, lasciando tracce, chiarendo passaggi.

Nella postfazione a cura del professor Igor Jelen si legge: “allora la questione cruciale è quella di capire “dove fischia il vento”, in che direzione si sta evolvendo lo scenario, in quali ambiti dobbiamo temere ripercussioni, visto che, tra le tante cose che questo libro ci insegna, c’è la convinzione che nulla è neutrale, che qualsiasi cosa produce impatti”.

Un’esortazione alla responsabilità di non arrivare tardi agli appuntamenti segnati nell’agenda del Mondo e prospettati da un percorso di trasformazioni già in atto, pena il disastro, così come sta accadendo, drammaticamente, per il cambiamento climatico.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto