Alla scoperta di un eroe fragile: a Pordenone la mostra su Lupo Alberto
Appuntamento dall’8 novembre al 3 maggio 2026 al Palazzo del Fumetto. L’esposizione non celebra solo il personaggio, ma tutta l’arte di Silver

Irresistibile e inconfondibile: Lupo Alberto e con lui tutta la Fattoria McKenzie sono da oltre mezzo secolo un piccolo universo di meraviglia, ironia e umanità. Fra equivoci amorosi, paure esagerate e un’eterna lotta con Mosè il cane da guardia, il celebre lupo dal pelo azzurro è diventato un compagno di viaggio per generazioni di lettori, capace di far sorridere e riflettere. Quel mondo adorabile e caotico approderà a Pordenone, dove dall’ 8 novembre al 3 maggio 2026 il Palazzo del Fumetto ospiterà la grande mostra “L’Eroica Fifa Blu”.
L’esposizione ripercorrerà la nascita e l’evoluzione di Lupo Alberto, nato nel 1973 dalla fantasia di Guido Silvestri, in arte Silver, e diventato un fenomeno di costume. Fra tavole originali, materiali d’archivio, schizzi preparatori e installazioni interattive, il percorso permetterà di riscoprire come un tratto apparentemente semplice abbia dato vita a un linguaggio universale. Lupo Alberto, con la sua timidezza e l’ironia, è il simbolo di chi affronta la vita con la consapevolezza delle proprie paure, ma con la forza di riderci sopra.
La mostra non celebra solo il personaggio, ma l’arte di Silver, capace di trasformare ogni sguardo, ogni movimento, in emozione pura. Il visitatore potrà immergersi nella poetica visiva del Lupo, dove un millimetro di pupilla cambia il senso di una storia e un’espressione basta a farci sentire parte della Fattoria.
«Portare Lupo Alberto al Palazzo del Fumetto è stata una delle sfide che ci siamo posti sin dalla prima ora. Riuscirci è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Un cult, un mito, un’icona che sbarca a Pordenone proiettata verso il 2027”, afferma il presidente Marco Dabbà».
“L’Eroica Fifa Blu” promette di essere un viaggio nel cuore di un eroe fragile, buffo e autentico, che con il suo manto azzurro continua a insegnarci il valore più raro: non vergognarsi della propria paura.
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