Rocco Siffredi a Lignano: "Il tabù del sesso c’è ancora. Come me nessuno"

Il pornostar in Friuli per una serata in discoteca. «Nemmeno la violenza ci imbarazza, il nudo maschile sì»

LIGNANO. Dice che nel 2016 esiste ancora il tabù del sesso. Dice che «la più grande perversione è in realtà l’esercizio del potere». Lui che da ragazzino si è avvicinato al mondo dell’hard «per poter stare con più donne possibili» oggi non vede suoi eredi. Non vede qualcuno che possa ripercorrere la sua carriera e fare quello che lui è riuscito a realizzare. No, ancora non c’è.

«Per la fare la pornostar bisogna essere professionisti, non è un gioco, e soprattutto non basta caricare su Facebook una foto assieme a me per diventarlo».

È diretto Rocco Siffredi, va dritto al punto. Lui, il pornostar italiano più celebre al mondo, ora regista e produttore, stasera sarà ospite, a partire dalle 23, della discoteca Ca’ Margherita di Lignano. Lo raggiungiamo al telefono. Per tutto il giorno ha girato scena per un suo ultimo lavoro. Vive in Ungheria, a Budapest, ama follemente la moglie Rozsa Tassi (conosciuta in Italia con lo pseudonimo di Rosa Caracciolo) dalla quale ha avuto due figli, e dice che una pornostar come Moana Pozzi difficilmente tornerà a esserci.

Da ieri Rocco è al centro della polemica. La sua foto senza veli pubblicata sulla copertina di “Le Monde” ha creato un pandemonio in Francia. Sono fioccate polemiche, l’indignazione dei lettrici le ha spinte a minacciare di non rinnovare l’abbonamento al giornale. Nessuna provocazione replica lui, nessuna volontà di scioccare qualcuno ribadisce la rivista. Il suo nudo integrale non è passato inosservato, questo è certo.

Siffredi, perché il nudo maschile crea ancora scandalo?

«Perché è la parte più animale di ognuno di noi. Il vero sesso è rappresentato dall’organo maschile ed è per questo che ci imbarazza molto ma, in realtà, è la cosa che tutti cercano, anche nei film».

Se fosse stata una donna sarebbe stato lo stesso?

«No assolutamente, anzi quella sarebbe stata moda. Ormai il nudo femminile è sdoganato, mentre quello maschile no perché ricorda la nostra parte animale. Lo utilizziamo quando ci fa comodo durante il sesso e poi lo odiamo subito dopo e cerchiamo di sbarazzarcene».

Ma nel 2016 esistono ancora dei tabù?

«L’unico tabù che è rimasto è proprio il sesso. Nemmeno la violenza ci imbarazza più, ormai è diventata una normalità, quasi un’abitudine. La violenza dilagante non crea più sorpresa, diventata com’è una parte della nostra vita con cui convivere mentre invece parlare di sesso fa ancora scalpore».

Nel 1984, in un locale a luci rosse, incontra Gabriel Pontello, protagonista e produttore porno francese degli anni ottanta, che le apre le porte dell’hard. Che cosa l’ha affascinato da subito di quel mondo?

«Le donne, le tante donne che potevo conoscere e incontrare. E il sesso ovviamente».

A Lignano in discoteca incontrerà molti giovani. È ancora importante saper sedurre? E se sì che consigli darebbe ai ragazzi?

«La seduzione rimane sempre molto importante, rimane fondamentale. Io consiglio ai ragazzi di essere loro stessi. Questa è la cosa più naturale che funziona sempre. Altrimenti si rischia di interpretare troppo i ruoli».

Ha già individuato un suo erede? Il pornostar Max Felicitas di Codroipo potrebbe esserlo?

«No, per ora è ancora molto lontano dal diventarlo. Oggi i social network ti aiutano a vendere te stesso anche se ancora non sei nessuno. È un amico, io sono sempre sincero e dico quello che penso, ma ancora no non è una pornostar. Per farlo veramente bisogna essere dei professionisti. Ha ancora tanto da lavorare».

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