Rivive l’antico borgo delle erbe - Foto

Tarcento, buon esito anche per la sesta edizione della “Festa di piante, di storie, di mostre” di Villafredda
Loneriacco 26 Gennaio 2016 villa fredda Petrussi Foto Press / Massimo Turco
Loneriacco 26 Gennaio 2016 villa fredda Petrussi Foto Press / Massimo Turco

TARCENTO. Rivivere il fascino di un antico borgo medievale con occhi moderni e attraversarlo immergendosi appieno nella cultura dei giardini, delle piante, delle erbe e dei vivai.

Nonostante qualche bizza del meteo, anche la sesta edizione della “Festa di piante, di storie, di mostre” di Villafredda di Tarcento si è chiusa ieri confermando l’interesse di un pubblico vario, proveniente dall’Italia e dall’estero e con la passione per la cultura del verde.

Il raro sito, storicamente di proprietà della famiglia Sello di Udine, ogni anno a fine giugno riprende vita grazie a questa originale iniziativa che solo in questa occasione apre le porte al pubblico e ne esalta caratteristiche, scorci e potenzialità, architettonici e di atmosfera.

A Villafredda si riesce a vivere un’emozione particolare, si passeggia tra espositori vicini e lontani – una cinquantina quest’anno – e si ha modo di conoscere rarità di ogni tipo legate al mondo delle piante. Quelle da ammirare, quelle da gustare, come gli odori e le erbe di campo, quelle curative.

Assieme poi a tutto il contorno di arredi e di oggetti che dal mondo vegetale traggono ispirazione. Quest’anno, tra l’altro, si sono trattate tutte le novità legate ai vari tipi di rose e ortensie esistenti, con gran soddisfazione di chi possiede un giardino e ha potuto acquistarne degli esemplari.

Villafredda è anche un contenitore di sapori, con assaggi e degustazioni di ogni tipo, dai vari tipi di frico locali ai curry sudafricani, dalle focacce realizzate con farine coltivate in Friuli e recuperate da ceppi antichi, alle birre e ai vini.

È poi un’occasione per appassionati di giardinaggio, ma anche un viaggio nella sua cultura attraverso il tempo, con l’occasione di ascolto di presentazioni e la visione di filmati.

Quest’anno ha riscosso interesse la conferenza sull’epigenetica ovvero a quel settore della biologia che studia tutte le manifestazioni di ereditarietà applicate alle piante e al loro inserimento nel paesaggio, raccontate da Ruggero Osler e dal paesaggista Antonio Stampanato.

E c’è poi stata un’immersione nei giardini dell’antichità, con la presentazione de “Il giardino degli equivoci” di Guido Giubbini.

Una delle mostre è stata “Petali di santità e bellezza” avente per tema, a partire da documenti tratti dall’immenso archivio della famiglia Sello, tutto quel mondo di stampe con fiori legati a immagini di santi, da sempre presenti in moltissime case italiane tra Ottocento e Novecento.

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