Questo “Night Swim” è un horror prevedibile che non spaventa

Funziona davvero maluccio il film targato Blumhouse: l’entità di turno stavolta prende possesso di una piscina

Gianmatteo Pellizzari
Un’immagine del film horror “Night Swin” da ieri nelle sale
Un’immagine del film horror “Night Swin” da ieri nelle sale

UDINE. A spartirsi la nicchia dell’horror americano, senza ovviamente disdegnare qualche fertile deviazione generalista, sono due signori chiamati Blum e Wan.

Il primo, re Mida della Blumhouse productions, è in sella da oltre vent’anni, mentre il secondo, re Mida dell’Atomic Monster productions, da circa dieci. Ora avrebbe poco senso elencare i titoli dei rispettivi cataloghi, tra saghe infinite e infiniti cult, ma è sicuramente ragionevole spendere quattro parole su “Night Swim”: non tanto come nuova uscita cinematografica, specie nella settimana in cui esce “La zona d’interesse”, bensì come terzo tentativo di fusione tra Blum e Wan dopo il franchise di “Insidious” e il recente “M3gan”. Missione compiuta?

Da vecchi estimatori della Blumhouse, e da cordiali fiancheggiatori dell’Atomic Monster, vorremmo rispondere positivamente (“M3gan” autorizzava un certo ottimismo). Vorremmo. Il guaio è che “Night Swim”, al netto del pedigree, funziona davvero maluccio. Sia sul piano narrativo, per eccesso di prevedibilità, sia sul piano visivo, per mancanza di forza stilistica (il jump scare non conta!).

Purtroppo, debuttando nel mainstream, il regista e sceneggiatore Bryce McGuire non ha saputo gestire il confronto più difficile: quello con se stesso. Quello, cioè, con l’omonimo corto del 2014 (lo trovate su YouTube). Una brevissima e seducente annotazione horror che ieri aveva fatto centro e che adesso, rimaneggiata e dilatata, ha perso tutto il suo potenziale.

Cosa succede quando l’entità malvagia di turno prende possesso della vostra piscina? Cosa succede quando l’acqua diventa più pericolosa di ogni altro elemento? Chiedetelo alla famiglia Waller (padre, madre, due figli adolescenti), però chiedeteglielo in fretta: c’è una maledizione da disinnescare e le maledizioni, si sa, non hanno pazienza.

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