Pintus: «Trieste in Friuli», bufera su Facebook

Al comico giuliano scivola l’imprecisione geografica nel suo show e la rete si scatena. Lui commenta: «Siamo davvero alla follia»

UDINE. Non c’è niente da fare: il Friuli e Trieste sono due mondi separati, e a nulla valgono le carte geografiche, che ancora si ostinano a indicare la città giuliana come capoluogo della medesima regione.

Troppo distanti le culture dei due popoli – quello friulano, appunto, e quello della Venezia Giulia – per accettare in toto di essere parte della stessa realtà politico-geografica.

Succede dunque che questa vecchia “antipatia” riemerga in tutta la sua asprezza nel momento in cui il noto comico Angelo Pintus, triestino di nascita, anche se ben presto sparito dal Friuli Vg, colloca la sua città natale in Friuli, omettendo il resto del toponimo.

Apriti cielo. Sulla pagina facebook del cabarettista piovono le critiche. «Sei bravo e divertente – gli scrive un fan –, ma non è affatto divertente sentirti dichiarare di essere nato in Friuli, anziché in Venezia Giulia. Abbi un minimo di rispetto per la geografia e la storia».

Commento che il buon Pintus ha letto e deglutito come un boccone amaro. Tanto da rispondere, in modo palesemente scocciato, sempre attraverso il noto social network.

«Quando leggi messaggi come questi capisci perché non ce la faremo mai! La geografia dice Friuli Venezia Giulia, di certo non dice Venezia Giulia, e comunque nel caso sarebbe solo Giulia (sono ironico). La storia invece direbbe molte più cose, ma chi se ne frega! A volte uno dice Friuli per fare prima, ma in Italia non si può! Siamo alla follia...».

«Io davvero spero - continua - che i ragazzi di oggi capiscano che queste sono minchiate, ma minchiate vere! Litighiamo nella stessa regione, litighiamo tra nord, centro e sud: come possiamo pensare a tutto il resto? Mettiamola così – conclude con una frecciata al vetriolo –: mi chiamo Angelo Pintus e sono nato a Trieste, ridente e ventilata città del Friuli Venezia Giulia. Va' ben cusssssi'???? Monaaaaaa».

Tra le centinaia di commenti di chi, dai quattro angoli della regione, ha dato man forte a Pintus, mettendo al bando l'antica rivalità, non sono mancati coloro che, al contrario, hanno voluto gettare benzina sul fuoco parteggiando per l'una o l'altra fazione, con tanto di lancio di reciproci anatemi scritti in triestino o friulano a seconda del caso.

«Era più facile riconoscere di aver sbagliato – sostiene un nostro corregionale –. La geografia dice che non sei nato in Friuli, se hai un'idea di dove sia».

«Confondere due zone con storia, tradizioni e lingua molto diverse tra loro non è corretto», fa eco qualcun altro. «Il nostro è un campanilismo divertente», tagliano la testa al toro i buonisti, suggerendo a Pintus di trasformare queste beghe tutte friulane (pardon, “friul-veneto-giuliane”) in materiale buono per uno dei suoi show.

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