Paola Pitagora: «I giovani? Appassionati come lo ero io»
L’indimenticata Lucia Mondello dei Sessanta da oggi è ospite del festival «Alla mia età mi assegnano due ruoli: o la nonna buona o la svampita»

Chi ha avuto la fortuna di vederla in televisione nei panni manzoniani di Lucia Mondella o in quelli della bellissima protagonista di
A come Andromeda
, difficilmente l'ha dimenticata: bella, elegante, brava, seguita da milioni di persone negli sceneggiati che erano piccoli capolavori, è e resta un’icona del cinema e del teatro italiano.
A Spilimbergo da questa mattina, sarà ospite de
Le giornate della luce
, festival, giunto alla terza edizione e nato per celebrare il ruolo degli Autori della Fotografia del nostro tempo, e Maestri della Luce del cinema italiano contemporaneo. Una realtà consolidata che dal 10 giugno fino a domani rappresenta un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di cinema. Domenica sarà presente anche Lucrezia Lante della Rovere.
«Da quando Gloria (De Antoni, è l’ideatrice del festival, ndr), mi ha chiamata per invitarmi ho riflettuto su alcune cose, ci confida al telefono l'attrice e scrittrice, nastro d’argento. Il cinema è immagine, storia e sceneggiatura. Pensi a
Schindler's list
. La prima cosa che le viene in mente è quella bambina, vero? Lei in rosso sullo sfondo in bianco e nero. In quell’intuizione geniale c’è tutto il film. Certo tutto il resto è un capolavoro. Ma quella particolare scelta, è la magia. Questo premio sottolinea il valore di una professionalità. I nostri maestri della fotografia sono amati e richiesti nelle più grandi produzioni. Così si mette in luce quanto la fotografia sia fondamentale per raggiungere il risultato. Scrivere una bella storia è difficile. Ultimamente gli sceneggiatori saccheggiano i romanzi, ma luce giusta può cambiare il destino di un film. Non dimentichiamo poi, chiosa l’attrice, che un direttore della fotografia può distruggere il volto di un’attrice, specie se non è più giovane».
Paola Pitagora, al festival accompagnerà i giovani delle Scuole di Cinema nella visione dei film in concorso. È infatti la Presidente della giuria che assegnerà il premio
Il Quarzo dei Giovani
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Fvg Film Commission
e sarà presente al festival nella fase di proiezione dei film finalisti. «I giovani sono attratti dal cinema, la passione è la stessa che noi che avevamo. Sul piccolo e grande schermo poi ci sono facce bellissime, ma siamo orfani delle parole, c'è una voluta sciatteria, tutto è sottotono e spesso i dialoghi si perdono. Chi faceva televisione con me veniva dal teatro dove portare la parola è tutto. Essere naturali non vuol dire che per capire quello che dici ti devo sottotitolare», aggiunge ridendo. Le chiediamo quando la rivedremo in tv o al cinema. «Ho appena girato un film
Pane dal cielo
, una specie di Miracolo a Milano in versione contemporanea, dove interpreto il ruolo di una signora borghese. Sono curiosa di vederlo. I ruoli riservati alle donne della mia età sono quelli della nonna buona o della svampita. Le mie coetanee inglesi o americane hanno vita professionale molto più ricca». Chiediamo almeno a teatro, la vedremo? Sa che sui palcoscenici della nostra regione lei è amatissima? «Ma sta scherzando? Io quando vengo da voi mi sento a casa».
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