Orsini: «Luca Ronconi ti spingeva sempre a superarti»

UDINE. Un lungo applauso ha accolto ieri Umberto Orsini, all’incontro Il giuoco delle parti: attori e spettatori, una conversazione tra uno dei grandi attori del teatro italiano e il critico e storico del teatro, Roberto Canziani, per Casa Teatro, irrinunciabile appuntamento del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con i protagonisti della scena teatrale contemporanea e il pubblico cittadino. Foyer affollato, con molti giovani, per l’appuntamento con l’attore di teatro, di cinema (con Visconti e Fellini) e televisione dalla voce magnifica e inconfondibile. Cosa vedono gli attori impegnati sul palcoscenico? Ha chiesto Canziani per chiarire cosa accada quando si incontrano due arti, quella dell'attore, autore e regista, ma anche quello dello spettatore, che non è destinatario passivo, inerte delle emozioni che provengono dalla scena. «L’attore sente che tipo di pubblico c’è in sala - ha spiegato Orsini - impegnato fino a stasera, con grande successo al Giovanni da Udine con Il giuoco delle parti di Pirandello.
«Noi attori ascoltiamo la platea e speriamo si crei complicità. La gente è attiva e vive intensamente il ruolo che gli spetta, pur restando seduta al buio. Cercate di capire perché hanno riso, dico ai miei ragazzi. Così prendiamo nota del ritmo, questo me lo ha insegnato il teatro di Pinter».
Sessant’anni di carriera Umberto Orsini, il magistero e la sapienza dell’attore raccontati con garbo tra aneddoti e speciali riflessioni su un mestiere di una vita, frutto di talento e tecnica. «Ho recitato con Rossella Falk, nel Giuoco delle parti: quando entrava in scena nessuno ascoltava le battute, guardava come era vestita, come camminava, quanto era bella. Ogni interprete grande o piccolo che sia, quando entra sul palcoscenico pensa che ci sia silenzio, attenzione per lui».
Qualche consiglio per i direttori dei teatri: «Gli spettatori dovrebbero arrivare alle 20, a ora si va in scena troppo tardi, al Piccolo di Milano sta già accadendo». Alcune considerazioni sui fan suoi: «A me piace recitare nel matinè, (la pomeridiana), conto nelle file uno zoccolo duro di donne, non giovanissime e cresciute con me; sono le mie groupies e conto su di loro».
Molti i titoli che Orsini ha nel suo carnet e tutti hanno fatto epoca. In cartellone per almeno due anni e di grande successo. «Appartengo a una generazione di artisti come Romolo Valli, Enrico Maria Salerno che seguivo nella loro progressiva maturazione».
Poi un ricordo di Luca Ronconi che spesso fu in scena da attore con Orsini. Ma da regista lui ti faceva vedere i tuoi limiti, alzava la tua asticella. Ti spingeva a superarti».
Fabiana Dallavalle
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