“Orcolat”, il sisma del ’76 diventerà un film di speranza

Un progetto di Sebastiano e Francesco Boschiero. In sala nell’autunno 2016. «Vogliamo raccontare una storia d’amore vera che inviti a non darsi per vinti»
01 May 1976, Udine, Italy --- A man in Udine sits covering his face beside a car crushed by the fallen rubble of a house in Udine. The northern Italian town was shaken by a strong earthquake. --- Image by © Alain Keler/Sygma/CORBIS
01 May 1976, Udine, Italy --- A man in Udine sits covering his face beside a car crushed by the fallen rubble of a house in Udine. The northern Italian town was shaken by a strong earthquake. --- Image by © Alain Keler/Sygma/CORBIS

UDINE.Il terremoto friulano, una "storia da set cinematografico". Se nel corso degli ultimi quattro decenni sono stati numerosi i documentari che hanno raccontato i tragici eventi del 1976, ecco che, con l'avvicinarsi del quarantesimo anniversario del 2016, per il quale amministratori e realtà culturali si stanno già dando da fare per celebrarlo nel modo migliore, quell'evento sarà anche l'occasione nella quale per la prima volta l'epopea del terremoto friulano diventerà una vera e propria fiction cinematografica per il mercato nazionale, e non solo.

Già dal 2008, i due registi Sebastiano e Francesco Boschiero ci stanno lavorando e in questi anni hanno steso la loro sceneggiatura basata fondamentalmente su fatti realmente accaduti in Friuli nel 1976. Con una sceneggiatura in mano già ben definita, negli scorsi mesi hanno preso contatto con il territorio per presentare il loro progetto e proprio martedì scorso ne hanno parlato con il presidente del consiglio regionale Franco Iacob, accompagnati dal consigliere regionale Roberto Revelant (Ar).

I due registi provengono dalla zona di Treviso ma, avendo parenti friulani, hanno avuto modo di conoscere a fondo la storia del terremoto del ’76 restando particolarmente affascinati dalla grande caparbietà e dalla capacità che i friulani dimostrarono nella ricostruzione del Friuli.

Ora, sostenuti dalla Venicefilm srl di Padova, una casa di produzione cinematografica molto legata al territorio del nordest, porteranno questa storia sul grande schermo: «Negli ultimi anni - spiega Sebastiano Boschiero - quando si parla di terremoti si fa sempre riferimento a fatti molto tristi, spesso rimasti irrisolti, mentre nel caso del Friuli c'è stata la volontà di riportare tutto a com'era prima. È questo che noi vogliamo raccontare, dando un segnale positivo, ovvero la voglia di tirarsi su le maniche e non darsi per vinti, cercando in particolare di parlare soprattutto alle nuove generazioni».

Il film si chiamerà Orcolat e il progetto è già stato ben definito dopo innumerevoli sopralluoghi: si girerà a Gemona, Venzone, Osoppo, Villa Manin di Passariano, Treviso, ma i due registi non escludono neppure alcuni luoghi della Carnia e addirittura della Val Resia, affascinati da quei paesaggi. Il programma prevede la realizzazione delle riprese a partire dalla primavera del prossimo anno, la post produzione nei mesi estivi, per arrivare all'autunno 2016 con la pellicola pronta da presentare, probabilmente in anteprima nazionale, proprio in Friuli.

Quello che certamente colpisce non è soltanto la volontà di realizzare per la prima volta una vera e propria fiction su quegli eventi, ma la narrazione prenderà spunto da storie realmente accadute: «I protagonisti - ci svela Boschiero - sono Guido e Mariarosa: lui trevigiano e lavoratore edile, e lei operaia alle Manifatture di Gemona. Si conobbero in una balera: nel periodo in cui dovevano sposarsi, arrivò il terremoto, ma le vicissitudini di quel tragico evento non gli impedì di realizzare il loro sogno».

I veri Guido e Mariarosa attualmente vivono felicemente in un altro paese friulano: nel film, attorno alla loro storia, a cui si intrecceranno altre vicende autentiche raccolte in Friuli dai Boschiero, si racconterà la caparbietà dei friulani (tra i tanti patrocini, il progetto ha già quello della Protezione Civile regionale) nel non arrendersi, ma anche dell'appoggio sulla solidarietà internazionale di cui poterono contare.

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