Oltre quarant’anni di immagini Palmanova celebra il suo passato

Palmanova celebra la sua manifestazione più sentita e tradizionale, la “Rievocazione storica”, attraverso un volume fotografico dove sono state raccolte le più significative immagini della oltre quarantennale storia della manifestazione. Pubblichiamo un intervento dello storico Alberto Prelli sulle origini di questo annuale appuntamento.
Nel lontano 1977 ci fu la concretizzazione dell’idea di dare a Palmanova una “Rievocazione storica”. Volendo legare l’evento a un fatto storico in cui la comunità potesse riconoscersi, si scelse di riandare al luglio del 1602, quando il Provveditore Generale del tempo Gerolamo Capello volle innalzare al centro della grande piazza esagonale della fortezza il vessillo di San Marco.
Su quattro assi gettate sul pozzo allora esistente (non esisteva ancora l’elegante dado di pietra con le tre vere da pozzo) alzò un albero di galea fatto giungere dall’Arsenale di Venezia. Dopo le cerimonie religiose e con tutte le milizie schierate, archibugieri picchieri e moschettieri, i capitani delle compagnie portarono il gonfalone, che venne innalzato dai nobili castellani del Friuli, tra cui Ettore di Strassoldo, che ci ha lasciato alcune righe dell’avvenimento nel suo diario. Ci fu una salva di armi da fuoco e si fece festa. Allora ci sembrò un avvenimento degno di nota per la città fortezza veneziana e da ricordare.
Partire da zero non fu facile. Identificati i personaggi principali e minori e deciso un pugno di costumi relativi alla nostra epoca, ci affidammo a una ditta milanese. Ma certo ciò non bastava per imbastire una manifestazione che richiamasse un folto pubblico. Perciò invitammo gruppi ospiti che potessero creare ulteriore attrazione. Nel 1977 furono i balestrieri e sbandieratori di Gubbio, nel 1978 i tamburini e sbandieratori di Ferrara, nel 1979 fu la volta del Gruppo Storico di Venezia, con i trombetti che annunciarono l’entrata del Doge con il suo corteo. Intanto si andavano realizzando costumi di proprietà.
Nel 1980 fecero la loro apparizione in piazza i dodici alabardieri della scorta del Provveditore e le sei lance spezzate, la scorta del Governatore dell’Armi, responsabile delle milizie della fortezza. In quell’anno gli ospiti furono i figuranti della Quintana di Foligno.
Dal 1981 la Rievocazione diventò totalmente palmarina con uno sforzo notevole nella produzione locale di costumi e con la presenza delle evoluzioni di un gruppo autoctono di sbandieratori della città che si sfidarono, divisi nei tre borghi, nella Contesa della Rotella. Per inciso in quell’anno vinse borgo Cividale.
In seguito si lavorò per aumentare e migliorare il parco costumi. Fu così coinvolto un gran numero di persone di Palma e dintorni, che mi permetto di ringraziare di cuore, in quella che era stata una piccola utopia. Ma che dopo più di quaranta anni, in forme diverse e rinnovate, è ancora viva e vincente. —
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