Miss Italia abbandonata dalle tv, ma riesce ancora a far sognare

Assegnata in streaming la corona 2022 alla romana Lavinia Abate. Nessun premio per la 18enne Maria Franceschi unica rappresentante del Fvg

Gian Paolo Polesini
L’incoronazione della nuova Miss Italia, la 18enne romana Lavinia Abate
L’incoronazione della nuova Miss Italia, la 18enne romana Lavinia Abate

UDINE. «Per te Miss Italia finisce qui». Ora come ora un addio così secco e tagliente non lo si potrebbe più usare, che dite? Qualcuno si ricorderà le ragazze tristi e piangenti, sparate in primo piano Rai, mentre raggiungevano il club delle escluse? Eccome no, impietoso.

Poi c’è la fazione dei “concorsiani” convinti: se partecipi a una gara sai che potresti vincerla o perderla, quindi nessuna tragedia. Chi frigna dovrebbe starsene a casa. I sensibili, al contrario, sostenevano il pianto liberatorio, rimanendone contagiati, per giunta. Un sontuoso piagnisteo globale.

Le finaliste del concorso di bellezza
Le finaliste del concorso di bellezza

Vero è che Miss Italia, la più longeva e gloriosa passerella della bellezza peninsulare, ha dalla sua la storia, una lunghissima storia che piantò radici nel 1939 e - scusate - fa tristezza vederla lontana da un palcoscenico nobile. Ormai da un bel po’ di anni.

Mi viene il tic di fare una bella chiacchierata proprio all’indomani dell’elezione di Lavinia Abate, diciottenne romana Miss Italia 2022 (il Fvg era rappresentato solo dalla diciottenne pordenonese Maria Franceschi, che nella serata finale non ha avuto molta fortuna). Un’elezione streaming quella della nuova Miss Italia. Una nuova moda o posso dire quella parola che non mi piace: declino?

Non è una novità che una finale finisca nelle retrovie della tv o del web dopo essere stata sul proscenio dal 1988 al 2012 e, ancor prima, sulle reti Mediaset e ancor prima ancora in radio e ancor prima prima con le “5000 mila lire per un sorriso”.

Più o meno si conoscono le motivazioni di una brusca deviazione o di un deciso dietrofront, se preferite.

Velocemente: l’allora presidente della Rai Anna Maria Tarantola parlò di sconveniente mercificazione o di una cosa del genere, ma il senso fu questo, ben spalleggiata dalla Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati. La Rai, a quel punto, fece un passo in parte fingendo di essere poco interessata alla causa. Eppure fino a quel momento - e immagino che tutti se lo ricorderanno - la trasmissione era talmente popolare da ipnotizzare i salotti italiani e chi ci stava dentro per quattro serate. Bottino: sui 10 milioni di media Auditel. Secondo solamente a Sanremo.

Figuriamoci! Miss Italia attraversò indenne anche il femminismo e quel senso di imbarazzo per un bikini troppo succinto. Che poi ‘ste ragazze mai venivano bardate per apparire sexy, tutt’altro. I body e i vestiti da sera per la parata finale le rendevano eleganti per quel che erano veramente: belle con stile, la volgarità se ne stava altrove. Il grande Enzo Mirigliani, va detto, fu capace di innovare anno dopo anno creando scompiglio, certo, ma con sobrietà.

Lo storico patron Dario Diviacchi, per ben venticinque anni al posto di comando, ricorda i tempi di opulenza con nostalgia e cerca di spiegare l’oggi: «Non è una situazione solamente italiana, anche nel resto d’Europa qualche meccanismo è cambiato. La pandemia ha fatto il suo danno e non solo in questo settore, per carità, ripartire non è facile per nessuno. Può darsi sia arrivato il momento di creare un format innovativo, fra il concorso e un reality. La poca visibilità è sicuramente condizionante per chi cerca la vetrina. Vedremo altre metamorfosi, ne sono convinto».

La verità è che ormai la televisione detesta la sobrietà ed esalta la lotta crudele. Meglio se fratricida. Tipo “Ballando con le stelle”, per dirne una. Che polemica potrebbe mai portare Miss Italia? Qualcuna sì, ma troppo sterile alla causa. Per gli 80 anni del concorso viale Mazzini riaprì lo studio, richiudendolo subito dopo. Se le miss non fanno scorrere il sangue (come in tutti i talk) addio alle miss.

«Io sono arrivato che il concorso già stava su La7 — spiega Michele Cupitò, assieme alla moglie Paola agenti per il Friuli Venezia Giulia e per il Veneto — quindi non c’ero quando la Rai chiuse il portone. Quello che posso dire con certezza è che il marchio è ancora forte. La riprova? Le iscrizioni delle concorrenti. Tantissime anche nell’ultima edizione. Non parlerei di declino, se mi permette, semmai di naturale cambio generazionale.

Un tempo le miss volevano fare le attrici e le presentatrici tv, oltre ovviamente alle modelle, adesso ambiscono a diventare youtuber, influencer, capisce? Quest’anno, poi, sono spariti i numeri sul petto nonché i body. A ognuna di loro è stato concesso un minuto per esibirsi. La miss che ha rappresentato a Roma il Friuli Venezia Giulia, Maria Franceschi, ha parlato in inglese, spagnolo e tedesco, altre hanno cantato o recitato. Patrizia Mirigliani è un mito per le ragazze e, streaming o no streaming, la voglia di partecipare è ancora alta». —

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