Martha Argerich la pasionaria del pianoforte

La leonessa, la divina, la pasionaria del pianoforte. Sfugge per lei qualsiasi definizione, punta brillante del pianismo mondiale. Martha Argerich, un solo nome. Attesissima domani sera alle 20.45 al Teatro Giovanni da Udine, protagonista assieme a un suo amico di vecchia data, il direttore senza bacchetta Yuri Temirkanov con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, per un concerto che si prefigura memorabile. Non è la prima volta che Martha Argerich si esibisce a Udine, era già stata con i suoi friends nel 2010, e ora ritorna fissando in Friuli la quarta tappa del suo tour italiano, dopo gli applauditissimi concerti di pochi giorni fa a Napoli, Bari e Parma. Un programma incentrato su tre autori del Novecento armeno e russo, molto amati dai nostri protagonisti. Aprirà Aram Chacaturjan, di cui saranno eseguiti in prima assoluta al Giovanni da Udine tre brani dal balletto Spartacus: l’Adagio di Spartaco e Frigia, dalla Suite n. 2, la Danza delle Gaditanee e Vittoria di Spartacus dalla Suite n. 1. Pagine poco note al grande pubblico, piene di brio, vivacità, meraviglie. A seguire una colonna portante, un colosso compositivo di Sergej Prokof’ev, il Concerto n. 3 per pianoforte ed orchestra op. 26 che Martha Argerich ha già immortalato in celebri registrazioni, come nel 1977 con André Previn e la London Symphony Orchestra, nel 1984 con Charles Dutoit e l’Orchestre Symphonique de Montréal e nel 1995 con Claudio Abbado ed i Berliner Philarmoniker. Un capolavoro assoluto che nelle mani della divina, assecondata dall’Orchestra Filarmonica di S. Pietroburgo che Temirkanov dirige da trent’anni, saprà rifulgere come pochi o nessun altro sa fare. A chiudere il concerto un’altra vetta, la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij Šostakovic, definita dallo stesso autore un’opera lirico-eroica, la cui idea principale «si fonda sulle esperienze emozionali dell’uomo e sull’ottimismo che vince ogni cosa». Da credergli sulla parola.
Un programma pregnante per interpreti esclusivi, le star della classica. Un concerto che segna inoltre i sessant’anni di carriera di Martha Argerich, iniziati vincendo, a soli sedici anni, due dei più importanti concorsi pianistici internazionali: il “Ginevra” ed il “Ferruccio Busoni” di Bolzano. Un ritorno in Italia atteso e desiderato, una nazione cui è molto legata, anche per l’origine di alcuni dei suoi più importanti insegnanti: Vincenzo Scaramuzza che la iniziò, Maria Curcio e Arturo Benedetti Michelangeli, da cui ebbe in realtà poche lezioni, nelle quali le insegnò - come ricorda - «la musica del silenzio».
Rifugge per fortuna il silenzio artistico Martha Argerich, nonostante abbia più volte dichiarato di voler ridurre i suoi concerti, o interrompere la carriera. E non si dimostra nemmeno troppo ritrosa, a differenza di altri suoi colleghi, nel parlare di sé e della sua vita privata, che oltre al pianoforte - al primo posto in assoluto e senza discussioni - comprende tre figlie: la violinista Lyda Chen-Argerich, Annie Dutoit e la registra Stephanie Argerich, avute rispettivamente da due matrimoni, col compositore e direttore d’orchestra Robert Chen e con il direttore Charles Dutoit, e dal suo ex compagno, il pianista Stephen Kovacevich.
Pianista sublime, senza remissioni, e madre, talvolta col pensiero del ritiro dalle scene. Ma per fortuna più lo dice e meno lo fa, anche se da diverso tempo si rifiuta di tenere dei recital solistici. Non suona più da sola infatti, per motivi di ansia, perfezionista ossessionata, maniaca del più fine dettaglio, preferendo affrontare programmi cameristici o con orchestra, in compagnia di amici e musicisti con cui collabora da decenni. Come a Udine, assieme a Yuri Termirkanov, un altro enfant prodige, già direttore tra l’altro della Royal Philharmonic Orchestra, della Baltimora Symphony Orchestra, dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Orchestre National de France. Con il carattere dell’Orchestra di San Pietroburgo, il carisma di Temirkanov ed il genio di Argerich, a Udine domani suonerà la perfezione.
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