Manzano fra le due guerre, Del Din: storia travagliata che ha lasciato un’impronta

L’opera di Lorenzo Cadeddu si presenta al Foledor. La Medaglia d’oro al Valor militare ha scritto la prefazione

Paola Del Din
Una delle foto storiche presenti all’interno del volume
Una delle foto storiche presenti all’interno del volume

Sarà presentato giovedì 4 aprile, alle 18, all’antico Foledor Boschetti della Torre di Manzano, il volume intitolato “Manzano tra le due Guerre”, opera di Lorenzo Cadeddu. All’incontro sarà presente l’autore con la Medaglia d’oro al Valor militare Paola Del Din, autrice della prefazione al libro che, di seguito, anticipiamo.

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MANZANO. Come molti paesi di questa zona orientale del Friuli, anche Manzano ha subito attraverso i secoli una storia piuttosto travagliata a causa di guerre e di invasioni. In tutti i paesi della zona si constata che la storia locale documentata presenta dei grandi vuoti nonostante la ricerca di possibili documentazioni anche presso le famiglie notevoli della zona.

Evidentemente, il passaggio della prima e della seconda guerra mondiale ha lasciato un’impronta grave perfino in questo campo. Per quello che riguarda la guerra ’15 – ’18 si sono potute ricostruire le formazioni e la dislocazione dei reparti basandosi sugli archivi militari, ma, al di là di questo, più che ricordare le distruzioni inerenti alle sciagure belliche e la tremenda vicenda dei profughi civili sparsi in giro per l’Italia, non possiamo fare.

Con la guerra ’40 – ’45 la Storia è stata ancora più pesante: oltre ad avere i nominativi di tutti i figli partiti soldati da queste zone popolose e non ritornati, non possiamo neanche ricordare le vicende locali man mano avvenute nei secoli perché con l’occupazione nazista dopo l’8 settembre 1943 perfino gli archivi delle vecchie famiglie vennero bruciati.

Per quale ragione? Che testimonianze storiche importanti potevano esistere nelle memorie presso le singole famiglie? Non possiamo saperlo.

Gli anni incerti dell’immediato dopoguerra non permisero la ricostruzione della memoria antecedente almeno con le fonti orali allora disponibili; ma, fortunatamente, l’istinto vitale delle popolazioni le spinse a ricostruire almeno la sicurezza economica attraverso la produzione agricola, e, soprattutto, con l’industria delle sedia. Le ditte del “triangolo della sedia”, del quale Manzano è parte, portarono nella zona per parecchi anni un benessere diffuso che, forse, aveva creato troppe illusioni.

Forse la nuova risorsa potrà venire proprio dall’amore verso la “buona” terra che i manzanesi possiedono tra pianura e collina. —

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