A MittelYourg ecco C19H28O2: cosa vuol dire essere uomini in una società patriarcale
A Cividale il primo dei tre spettacoli in programma sabato 17 maggio nell’ambito della rassegna. Alle 17 Both, alle 18.30 il concerto di Girts Grigorievs

Terza giornata di MittelYoung, sabato 17 maggiocon ben tre appuntamenti. Si comincia alle 12 nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti con Both, una performance circense di Mad Beltrami, giovane artista con un’iniziale formazione musicale con studi del violino, violoncello, piano e voce, poi approdata al mondo del circo contemporaneo nella scuola Flic di Torino e della danza con il corso di drammaturgia “Le parole del corpo” di Ert.
Both è uno spettacolo in cuiMad unisce arti performative e visive “per creare un linguaggio accessibile e innovativo”, attorno a temi non convenzionali, «quali la messa in discussione dell’abitudine di definire tutto in termini binari, ignorando le sfumature della complessità della realtà. Con un focus sul concetto di nonopposizione, così Mad, la performance porta in scena la coesistenza degli opposti (il Both del titolo) e decostruendo la polarità di mascolinità e femminilità».
Alle 18. 30 un concerto del lettone Girts Grigorievs, New Resonance: saxophone unbound Ģirts Grigorievs è un virtuoso lettone del sassofono che, attraverso l’esecuzione di cinque composizioni contemporanee (di Colin Stetson; di Ryo Noda; di Andris Dzenītis; Idi Gaitis Jānis Pujāts e di Vincent David), avvia una raffinata ricerca musicale attraverso le più disparate tecniche esecutive – come il canto durante l’emissione sonora –, ed espande la gamma espressiva del sassofono. Al punto che allo spettatore non resta che chiedersi se davvero sul palco c’è solo un sax.
Terzo e ultimo spettacolo di sabato 17 maggio alle 21.30, C19H28O2 (o Come Avere le Palle), una produzione della giovane compagnia di Lidi Precari, scritta e diretta da Riccardo Rampazzo con Leonardo Cesaroni, Eny Cassia Corvo, Paolo Sangiorgio e la musica originale Massimo Rusi.
«Lidi Precari – racconta Riccardo Rampazzo – è un collettivo che nasce dalla aule dell’Accademia Silvio D’Amico di Roma, e che si è costituito durante la pandemia, proprio per rispondere alle ristrettezze di quel periodo e per scrivere e rappresentare qualcosa che parlasse di noi con un linguaggio familiare alla gente cercando di raccontare storie attraverso la multidisciplinarietà, unendo prosa danza performance e altri linguaggi dello spettacolo dal vivo»
Come in questo C19H28O2 (o Come avere le palle) che nel titolo fa riferimento alla formula del testosterone e «che – ancora Rampazzo – vuole essere una ricognizione sulla mascolinità, dei ciò che vuole dire essere uomini in un sistema patriarcale come il nostro che ci abitua a dei tabù, a una concezione inautentica, spesso violenta e distorta, di noi stessi che ci limita moltissimo e che soprattutto crea un grande mistero attorno alla figura della donna».
Quale storia si racconta? «Quella di due pescatori, che sono due clown del mare, che pescano poco e male e che quando tirano su qualcosa, la mitizzano, facendo di un’ombrina, ad esempio, un tonno gigantesco. Nella destabilizzante precarietà dello loro esistenza si imbarcano nella ricerca di un qualcosa che dia loro un ubi consistam, in particolare di qualcosa o di qualcuno che li faccia diventare qualcuno... e in questo che si rivelerà un naufragio emotivo incontrano una ragazza che si frappone tra di loro e li fa innamorare: una sorta di sirena che incarna la femminilità che diventa l’unica incognita che non possono risolvere».
Il tutto con due soli microfoni e una cassa, «dove – conclude Rampazzo – tutte le azioni vengono descritte a voce e i momenti di intimità vengono viceversa agiti nel più assoluto silenzio». Lo spettacolo, che ha già avuto importanti riconoscimenti al Festival dei due mondi di Spoleto e al Teatro India di Roma , arriva però a Cividale in una nuova versione, più articolata e ricca di invenzioni sceniche. —
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