La soglia sottile tra il visibile e l’invisibile: Daniele Indrigo in mostra a Sacile
Si apre sabato 17 marzo l’esposizione a Palazzo Ragazzoni. Un mondo in scena tra teatro e fotografia

C’è una soglia sottile, spesso invisibile, fra ciò che vediamo e ciò che immaginiamo. Daniele Indrigo la percorre da anni con lo sguardo del fotografo, ma anche con il passo discreto di chi sa che dietro ogni immagine può celarsi un racconto. È questo il filo che lega la nuova mostra fotografica “Oltre l’immaginario”, che s’inaugura sabato 17 maggio, alle 17.30, a palazzo Ragazzoni di Sacile, primo atto di un più ampio progetto culturale promosso dal Piccolo Teatro Città di Sacile e dedicato al rapporto fra fotografia e teatro.
L’esposizione rappresenta un’antologica del lavoro di Indrigo, articolata in sezioni che ripercorrono oltre quindici anni di attività. In mostra troviamo paesaggi drammatici e solenni, cattedrali gotiche esplorate come partiture musicali, statue trasformate in attori silenziosi, e anche luoghi che sembrano emersi da una mitologia personale, come Matera o le isole Faroe. In ciascuno di questi lavori, lo sguardo si fa palcoscenico: ogni fotografia è una scena pronta a essere vissuta, evocata, narrata.
“Oltre l’immaginario: il mondo in scena fra teatro e fotografia” è il titolo del progetto complessivo, che proseguirà fino al 29 giugno. Nato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e del Comune di Sacile, e inserito nel contenitore “Retro…Scenario”, il ciclo proporrà una serie di incontri e approfondimenti che metteranno in dialogo arti visive, pensiero critico e performance dal vivo, spesso arricchite da degustazioni in collaborazione con l’Accademia italiana della cucina e altri partner locali.
Il contributo di Daniele Indrigo alla scena artistica non “si limita” però al ruolo di espositore: da anni collabora con il Piccolo Teatro nei progetti scenotecnici e visuali, un aspetto che riaffiora nitidamente nelle sue immagini, spesso costruite come veri e propri set teatrali. Il suo lavoro predilige il bianco e nero fine-art ai pigmenti di carbone, tecnica che esalta la forza chiaroscurale e restituisce ogni dettaglio con precisione quasi tattile. Il fotografo friulano è attivo dal 1996 e ha esposto in Italia e all’estero, partecipando anche a collettivi significativi della fotografia d’arte regionale, come “Il tempo dei fotografi”.
I soggetti delle sue opere — che si tratti di “Terre/Sogni”, della serie “Gotica”, di “Miti” o della collaborazione con l’attrice e regista Claudia Contin in “Vizi e virtù con Arlecchino” — condividono un tratto comune: un’atmosfera sospesa, idealizzata, come se ogni inquadratura fosse un fondale teatrale prima che gli attori entrino in scena. Le fotografie di Indrigo non si limitano a documentare, ma evocano.
Come scrive il fotografo e docente Walter Criscuoli, che ha curato le note critiche sulla mostra, “il suo intento non è trascrivere fotograficamente la realtà, ma rappresentarla, sentirla e mostrarla in una interpretazione che nasce dalla sua sensibilità”.
In effetti, è impossibile osservare queste immagini senza sentire quel silenzio carico di attesa che precede l’inizio di uno spettacolo. Ogni paesaggio, ogni colonnato, ogni volto diventa una premessa narrativa, uno spazio teatrale in cui qualcosa sta per accadere.
Il mondo di Indrigo non è mai solo quello che appare, ma anche quello che potrebbe essere.“Oltre l’immaginario”, dunque, è più di una mostra: è un invito a guardare con occhi nuovi, ad attraversare quel sipario invisibile che separa il reale dal possibile. Un percorso che, come il teatro, si affida alla luce, alla scena, al racconto. Ma che, come la fotografia, ci chiede di fermarci e osservare. E in quell’attimo sospeso, forse, riconoscerci. La mostra , accompagnata da catalogo (Antigua Edizioni), sarà visitabile fino al 29 giugno nelle giornate di venerdì e sabato dalle 16 alle 19, e la domenica anche al mattino, dalle 10 alle 12. Info: www.piccoloteatro-sacile.org. —
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