Man Ray, quattrocento opere battute all’asta

Successo della due giorni parigina all’insegna del genio surrealista: venduti dipinti, foto e gioielli

CODROIPO. Aste record, a Parigi, in due soli giorni, per le opere e le fotografie dell’eclettico artista americano Man Ray, il genio del surrealismo al quale villa Manin sta dedicando in questi giorni una mostra nella quale sono esposti oltre trecento pezzi.

Da Artcurial, nota casa di vendite all'incanto, con sede all'ombra dell'Arco di Trionfo, una fotografia di Man Ray del 1930, “La prière"”(La preghiera), che presenta un particolare di un nudo femminile, partiva da una stima di 20-30 mila euro ed è stata aggiudicata a 194 mila euro.

Il giorno successivo, nella prestigiosa sede parigina di Sotheby's, circa quattrocento opere di Man Ray - fotografie, dipinti, oggetti, gioielli, set di scacchi e film sperimentali, provenienti dalla sua eredità - sono state battute nella piú grande asta dedicata a questo artista negli ultimi venti anni, con un incasso totale di oltre 2,7 milioni di euro.

Il dipinto “Much Ado for Nothing” (Molto rumore per nulla), del 1949, è stato il pezzo venduto al prezzo piú alto, totalizzando 187 mila 500 euro, piú del doppio della stima iniziale; la surrealista pipa in argilla, abbellita da una grande bolla di vetro iridescente, con la scritta “Ce que manque à nous tous” (Ciò che manca a noi tutti), è stata venduta a 133 mila 500 euro, a fronte di una stima iniziale di 25-35 mila euro.

L’attenzione del mondo internazionale dell'arte è dunque ancora molto forte intorno agli esiti dell'attività di Man Ray, che a villa Manin di Passariano ha già fatto accorrere 17mila visitatori in meno di due mesi.

Nella sala convegni della dimora dogale, intanto, continuerà, domenica 30, alle 17 la rassegna cinematografica dedicata alle avanguardie artistiche dei "Roaring Twenties", i "Ruggenti Anni Venti", come li definí lo scrittore Francis Scott Fitzgerald: Man Ray firma “Les mystères du chateau du dé” (I misteri del castello del dado), esempio di lungimirante mecenatismo di un ricco nobile francese che chiede all'artista di "interpretare" gli ampi spazi di una sua nuova e modernissima villa nel Sud della Francia, progettata dall'architetto Robert Mallet-Stevens, uno degli esponenti di punta del movimento moderno (suoi i padiglioni per l'Esposizione delle arti decorative del 1925, a Parigi).

La stessa richiesta viene rivolta anche al pittore, poeta e drammaturgo Jean Cocteau, che realizza “Le sang d’un poète” (Il sangue di un poeta): qui compare anche Lee Miller, bellissima modella, amante di Man Ray, che diverrà celebre negli anni Quaranta per le sue fotografie dal fronte della Seconda guerra mondiale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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