Malika Ayane chiude il Mittelfest: «La musica sa rendere il dolore più sopportabile»

Il concerto della cantante domenica 27 luglio spostato a Gorizia causa il maltempo: «Pronto un disco di inediti e in autunno sarò a teatro»

Elisa Russo
Malika Ayane con l’Orchestra La Corelli sarà protagonista del concerto di chiusura del Mittelfest
Malika Ayane con l’Orchestra La Corelli sarà protagonista del concerto di chiusura del Mittelfest

L’energia, i brani e la potenza vocale di Malika Ayane incontrano l’eclettismo e la sapienza tecnica dell’Orchestra La Corelli nel concerto di chiusura del Mittelfest, domenica 27 luglio alle 21.30 al Teatro Verdi di Gorizia (e non più in Piazza Duomo a Cividale a causa del previsto maltempo).

«Il Friuli Venezia Giulia l’ho conosciuto e scoperto solo “da grande” – racconta la cantautrice milanese, cinque volte al Festival di Sanremo e vincitrice di svariati dischi di platino –, grazie al mio lavoro. Trieste è stata per me un sogno che ha preso forma dopo che l’avevo letta nei libri e, un pezzo per volta sono arrivate tante altre grandi e piccole città, tutte diversissime tra loro. Nel cuore – continua – porto il ricordo di Grado a cui sono arrivata con un viaggio lunghissimo e che mi ha lasciata senza fiato. Il caso ha anche voluto che il maltempo ci obbligasse a spostare il concerto di un giorno e a goderci il ritmo più lento di un posto fuori dal tempo».

Che spettacolo porta al Mittelfest?

«Il concerto con La Corelli punta all’essenziale. I musicisti che la compongono sono bravissimi, è molto raro trovare un organico che suona in modo così uniforme e partecipativo. Non ci saranno effetti speciali se non le canzoni, selezionate per dare risalto all’orchestra e alla scrittura. Possiamo considerarla una celebrazione della solidità del rapporto con il direttore d’orchestra e arrangiatore Daniele Parziani, mio amico fraterno e compagno di avventure dagli anni del conservatorio e con il pianista Carlo Gaudiello, mio braccio destro nella gestione della band praticamente dal momento in cui da Malika sono diventata Malika Ayane».

Da un po’ vive a Berlino, cosa le sta dando questa città e come vede a distanza la sua Milano?

«Berlino è un posto bellissimo. Musicalmente offre tutto e lo fa con generosità. Milano è piena di persone con idee straordinarie e grande voglia di fare ma che si trova quasi incastrata in un momento di passaggio che spero arrivi il più velocemente a una definizione, perché siano chiare le “regole di ingaggio” e che si capisca come occupare gli spazi perché ogni realtà creativa trovi il modo di esprimersi».

Dal Conservatorio alla Sugar di Caterina Caselli, dalle partecipazioni a Sanremo alle tante collaborazioni importanti, come descriverebbe la sua carriera?

«Ogni tanto, quando siamo a tavola con amici musicisti o colleghi dell’ambiente, saltano sempre fuori aneddoti che mi fanno pensare alla vita con gratitudine. Una storia talmente piena, fatta di altissimi e bassissimi, da sembrare falsa».

Ha dichiarato di sentire un grande bisogno di gentilezza in circolo. La musica ha il potere di addolcire gli animi in tempi difficili?

«Non solo, la musica sa rendere il dolore più sopportabile e la gioia più esplosiva. La musica è una lingua universale».

Cosa fa, nella pratica e nello stile di vita, per preservare la sua voce?

«La verità? Il meno possibile! Non la tratto in modo ossessivo come la rosa della bella e la bestia però torno a studiare ogni volta che inizio un percorso nuovo».

Sta lavorando a inediti?

«Complice la mia nuova etichetta, Carosello, sono prossima a uscire dalla grotta in cui sto a rimuginare e scrivere ormai da tre anni».

Cosa la aspetta?

«Ho iniziato l’estate con un filotto di date che non mi sarei mai aspettata: il Colosseo, il ritorno alla Scala, il festival di Ravenna. In autunno sarò a teatro con “Brokeback Mountain” e ho in serbo altre sorprese. Penso che userò il mese di agosto per analizzare il materiale nuovo e riposare un po’».

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