Madame a Udine: «In Castello uno spettacolo energico e intimo»

La cantante presenterà i due album. «Ho scritto meno, ma ho comunicato di più»

Elisa Russo

«Con la mia band ci siamo preparati riarrangiando i brani dei miei due album in una scaletta che possa accompagnare chi ascolta in un viaggio dentro la mia musica».

La cantautrice e rapper Madame, stasera alle 21.30, è al Castello di Udine dove presenterà tutti i suoi successi, tra cui i dischi d’oro e platino “Baby”, “Marea”, “Tu mi hai capito”, “Luna”, “Voce”, “Il mio amico” feat. Fabri Fibra, “Bugie” feat. Rkomi & Carl Brave e “L’Eccezione”.

Madame, pseudonimo di Francesca Calearo, vicentina classe 2002, ha ottenuto notorietà nel 2018 con “Sciccherie” e ha poi partecipato al Festival di Sanremo 2021 con “Voce”, vincitore del “Premio Lunezia per Sanremo” per la qualità musical-letteraria.

Al suo esordio discografico “Madame” è seguito quest’anno “L’Amore”, certificato oro, che include la hit multiplatino “Il bene nel male”, presentata a Sanremo 2023.

Chi la accompagna sul palco a Udine?

«Sono molto felice di avere con me Dalila Murano alla batteria, Karme Caruso alle tastiere, Estremo alla consolle e Nazzaro al basso. Cito anche Luca Faraone che ha lavorato a tutti gli arrangiamenti ed è stato in studio durante le prove con noi, per armonizzare la scaletta».

Che tipo di concerto è?

«Ha più momenti, sia energici che intimisti, uno spettacolo molto versatile».

Il suo secondo album?

«Richiede diversi ascolti, non è immediato: i temi scorrono come frutti proibiti da assaggiare, fino al finale. Sesso, carne, pregiudizi, ma non solo, in una delle tracce finali, “Avatar”, dico “l’amore non esiste”. Sembra una visione pessimista, ma non è così. Il pezzo nasce da un fatto: una sera, a un certo punto, ci siamo trovati con delle persone a ballare bendati. Una donna, spruzzando dell’acqua profumata, ha iniziato a sfiorarmi e mi sono immaginata una luce che usciva dal mio petto e che mi collegava a lei. Era amore puro. E così è nato il mantra “tu non esisti, ma io ti sento”. L’amore per me è anche quella connessione».

Un concept sull’amore?

«Voglio mettere in luce l’amore in tutti i modi in cui può essere declinato, ma se devo dirvi come lo vivo io, è nel modo più sano possibile, perché voglio tenere un equilibrio psicologico buono. Quando ho vissuto momenti tossici ho sempre frequentato la terapia con molto piacere».

Le differenze dall’esordio?

«C’è molto di me in questo disco. A livello di scrittura, ho iniziato ad avere un’esigenza più comunicativa e diretta. Prima era più un esercizio di stile, ora ho qualcosa da dire. Con il primo disco mi sono presentata, ho fatto vedere le mie possibilità, mentre reputo questo il mio primo vero progetto, in cui ho un’idea, un concept. Ho scritto molto meno, come quantitativo di parole, però ho detto molto di più. Un cambiamento artistico grande. E ho fatto più musica, nel primo c’erano più basi urban».

Come ha vissuto quest’anno Sanremo?

«Mi sono divertita, e non vuol dire necessariamente essere felici. Anche qualche cosa da affrontare, di difficile, può essere divertente. E Sanremo lo è stato. In tutto quel male, c’è stata qualche nota positiva. Prima ho avuto paura di non godermelo, di non fare bene, di sbagliare, ma ho lasciato parlare la musica e le performance con la cover di “Via del Campo” di De André e il brano in gara».

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