Luca Trabucco, quando il pianismo è estremo

Oggi, alle 18, al Verdi di Pordenone, la prima di una esecuzione ad alta velocità sui tasti

PORDENONE. Con l'incontro in calendario oggi, alle 18, allestito per l'occasione sul palco del Teatro Verdi, a Pordenone, il cartellone del Verdi propone un insolita incursione nella musica contemporanea e nel virtuosismo estremo.

Protagonista di apertura è il pianista Luca Trabucco, docente al conservatorio di Udine, salernitano di origine, ma da anni in Friuli che eseguirà Lightning streaks, una composizione del monfalconese Luca Macchi.

«Una esecuzione che ha il pregio di mettere in risalto una genesi tutta friulana - ci dice Trabucco -un brano ultimato nel 2013, da un'idea di un paio d'anni precedente e originata dall'intenzione di fare qualcosa per il 150esimo della nascita di Debussy, compositore che amo moltissimo, chiesta al mio amico e collega di conservatorio Luca Macchi».

-Facciamo un passo indietro, maestro, perché il brano che lei eseguirà ha la particolarità di essere di elevato virtuosismo, addirittura ineseguibile.

«È vero. Lightning streaks presenta una complessità inaccessibile per molti aspetti. Macchi ha trasformato l'idea originale in un iperpezzo, che racchiude in sé molte forme musicali, dal corale alla forma fugata, con una cadenza per la sola mano sinistra di dieci minuti, un finale molto complesso. Perché è pensato musicalmente e non fisicamente».

- Cioè vuole dire che chi l'ha composto non ha pensato al pianista?

«Esattamente, ma questa è una cosa comune nella musica contemporanea. Fino al 1930 e 1940, forse, la tecnica per pianoforte era codificata da autori che erano anche esecutori, di persone cioè che sapevano suonare quello che componevano, anche se a grandi linee, o che comunque conoscevano la soluzione dei problemi che ponevano all'esecutore. Con la musica contemporanea questa relazione è andata scemando».

- Anche perché i linguaggi sono cambiati.

«Certo, è cambiato molto, ma per tornare al pezzo di Macchi è un brano, come dicevo, pensato non da esecutore, ma da compositore. Con delle complessità che nel caso sono davvero all'estremo possibile. Macchi non usa elementi tecnici che non siano noti, intendiamoci. Ci sono tremuli, arpeggi, acciaccature, c'è tutto, ma inserito in un contesto diverso.

- Senta il virtuosismo oggi sembra una parola in disuso

«Le ragioni sono diverse. L'esecuzione a Pordenone è la prima in pubblico. L'ho inciso su disco, ma dal vivo l'emozione e la tensione saranno estreme in ogni senso»

L'ingresso è libero.

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