Lopez e Solenghi riportano in Friuli la loro contagiosa voglia di ridere

GEMONA. In principio era il Trio. Attori con una solidissima preparazione teatrale che erano partiti da Shakespeare e Pirandello per essere consacrati dalla tv degli anni ottanta.
No niente Zelig, cinque minuti di battute a raffica e via, ma spettacoli di due ore che ti incollavano al divano e che hanno scritto la storia della comicità televisiva. Grazie a loro “I promessi sposi” (17 milioni di telespettatori!) sono diventati pop, e le telenovelas e i telegiornali sono stati uno spasso.
Massimo Lopez e Tullio Solenghi, sono la coppia che inaugura il 2019 del Circuito Ert con tre date (già sold out): questa sera, martedì 8 gennaio, al teatro sociale di Gemona, alle 21, mercoledì 9 a Pontebba, al teatro Italia, sempre alle 21 e mercoledì 16 al Verdi di Maniago (20.45).
A Massimo Lopez, ovvero “the voice”, (vera e propria celebrità quando si è esibito con lo spettacolo “Ciao Frankie” nei teatri italiani e in America), il compito di svelare i retroscena della nascita dello spettacolo che dopo le date regionali viaggerà per tutta l’Italia.
«Senza sviolinate, credo che tutto nasca da una parola: amore – racconta l’attore che è anche doppiatore, e conduttore televisivo –. Il nostro rapporto, con Tullio e Anna (la compianta e indimenticabile Anna Marchesini, ndr) è stato ed è, prima di tutto, un legame d’amicizia. Anche dopo la separazione “teatrale” abbiamo continuato a vederci e sentirci perchè ci lega un’intesa intellettuale profonda e un’alchimia che ci pone sulla stessa linea d’onda».
Quindici anni dopo l’ultimo lavoro assieme, Lopez e Solenghi hanno dunque deciso di calcare nuovamente le assi dei palcoscenici italiani per dedicare questo spettacolo al terzo mancante del Trio: «Anna è con noi, nel nostro lavoro, siamo in tre, percepiamo sempre la sua presenza.
La scintilla che ci ha convinti a imbarcarci in questa nuova avventura è scoccata durante il programma televisivo “Tale e Quale Show” di Carlo Conti. Un tipo di spettacolo in cui non devi essere solo bravo ad imitare».
Lopez, dopo un anno da mattatore torna l’anno successivo con Solenghi, alla sua prima esperienza del programma. Insieme vestono i panni di Simon e Garfunkel e di Sinatra e Dean Martin.
«E a quel punto lo stesso Carlo Conti ci disse: ma perché non tornate in teatro con uno show in cui cantate? Così in sede di scrittura e composizione dello spettacolo, l’idea dominante è stata quella di riappropriarci dello stile che ci ha contraddistinto fin dall’esordio col Trio, coniugandolo su nuovi contenuti. Ne è così scaturito un racconto scenico con sketch, imitazioni, canzoni, performance con il nostro marchio di fabbrica».
Il pubblico potrà assistere a un nuovo incontro tra Papa Bergoglio (Lopez) e Papa Ratzinger (Solenghi) in un esilarante siparietto di vita domestica e non mancheranno i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni e di Dean Martin e Frank Sinatra.
Ma qual è il segreto della vostra longevità? «Il limite di oggi – spiega Lopez, che è premio “Leggio d’oro. Alberto Sordi” – è il protagonismo assoluto dei social. Ognuno pensa di poter fare una cosa divertente di un minuto e diventare famoso, anche guadagnare.
Ma chi va a fare comicità senza una preparazione, non può farcela. Per uno spettacolo di due ore bisogna calibrare la partitura, essere educati ad affrontare il teatro e le sue regole. Perché far ridere è molto difficile».
E in tv quando la rivedremo? «Sto valutando sceneggiature e copioni per film televisivi in cui io abbia modo di riconoscermi. E non escludo di tornare proprio con Tullio in un prossimo programma». —
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