L’omaggio di Tualis a Gigliola Di Piazza, la fotografa della Carnia
Proiezioni di immagini sulla casa natale e musica

Fotografa professionista di cronaca, musica e di ricerca delle sue radici. Donna carnica fino in fondo, schietta. Una storia quella di Gigliola Di Piazza che sarà ricordata domani alle 20.30, a Tualis dove l’artista era nata nel 1947. Un omaggio, quello che si inserisce nel programma di Vicino/Lontano mont con proiezione di immagini e dj-set a cura di Angelo Tommasin e Luigi Cedolini. Partita giovanissima dalla Carnia, Gigliola Di Piazza si stabilì prima a Parigi e poi a Milano.
Qui negli anni Ottanta nacque la sua passione per la fotografia: una predisposizione naturale che la portò a collaborare con alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane, con reportage che spaziano dalla fotografia di costume a quella etnica, dalla Carnia ai concerti rock. Vicino/lontano mont la ricorderà proiettando sulla facciata della sua casa natale di Tualis le immagini scattate a partire dalla fine degli anni ’90 sulle scene musicali milanesi, accompagnandole con la musica degli artisti fotografati. L’evento (in caso di maltempo si terrà nell’Osteria tal mieç), si realizza in collaborazione Radio Onde Furlane, il Comune di Comeglians e con il Circolo culturale fotografico carnico, che a Gigliola Di Piazza dedica una articolata retrospettiva fatta di 5 diverse mostre che si terranno in cinque differenti località della Carnia: “Tualis, Parigi, Milano e ritorno” a Povolaro di Comeglians, da domani; “Pellegrinaggio a Maria Luggau” a Forni Avoltri, sempre da domani; “Le Malghe” al Rifugio Chiadinas in Crostis, da domenica; “Sguardo sul mondo” a Ravascletto, dal 23 settembre e “Music Stars e Reportage” a Tolmezzo, dal 23 settembre (informazioni dettagliate sui canali social del Circolo culturale fotografico carnico).
Ieri invece la rassegna estiva itinerante di vicino/lontano dedicata alla montagna e al mondo ha fatto tappa alla biblioteca comunale “Nora Tani Vidoni” di Forni di Sotto per la presentazione del libro “Dolomiti. Alte vie per l’anima” (Gaspari editore) di Cristina Noacco. Docente di Letteratura francese del Medioevo all’Università di Tolosa, viaggiatrice e appassionata di montagna, lo ha raccontato in dialogo con Ira Conti, volontaria e instancabile animatrice culturale dell’associazione Podén, che ha nella biblioteca il suo epicentro. Al pubblico, attento e partecipe, è stato mostrato anche un video realizzato con fotografie e immagini scattate dalla stessa Noacco e da un gruppo di fotografi che ha seguito il percorso narrativo del libro.
“Dolomiti. Alte vie per l’anima” racconta di fatto tre viaggi lungo i sentieri delle Dolomiti - il vasto massiccio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità - realizzati durante tre diverse estati, una dopo l’altra: tre itinerari che intrecciano storia personale e ambientale, e rappresentano altrettante aspirazioni alla conoscenza, all’amore, al sublime.
Il primo “La memoria della terra”, è incentrato sulla storia geologica delle Dolomiti, ma anche sulla storia dell'uomo che lì si è svolta - gli aspri scontri della Prima guerra mondiale - e che ha lasciato tracce importanti e dolorose.
Il secondo viaggio “La rivelazione delle Dolomiti” è dedicato ai “Pionieri”, alla scoperta delle Dolomiti da parte degli alpinisti e Cristina Noacco torna qui sulla tracce di una storia sentimentale personale. Il terzo itinerario “Più in alto delle cime” rappresenta invece la ricerca da parte dell’autrice di una nuova relazione con la natura: «Sono partita da sola – racconta la scrittrice – per cercare un legame personale con l’ambiente, con l’universale, con la bellezza con la b maiuscola, ma lungo il percorso l’incontro con una persona mi ha fatto capire che dopo essere saliti l'importante è scendere e condividere ciò che si è vissuto in alto».
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