L’omaggio a Benito Jacovitti, maestro italiano del fumetto

Presentata la rassegna al Paff! di Pordenone: saranno esposte oltre 170 tavole originali

Paola Dalle Molle
Una delle tavole di Jacovitti che si potranno ammirare al Paff! di Pordenone Elia Falaschi © 2024
Una delle tavole di Jacovitti che si potranno ammirare al Paff! di Pordenone Elia Falaschi © 2024

PORDENONE. A dare il benvenuto ai visitatori sarà addirittura il famoso Cocco Bill. Si apre con uno dei suoi personaggi più amati, la mostra dedicata a Benito Jacovitti, grande maestro del fumetto non solo italiano, che sarà inaugurata al Palazzo del Fumetto di Pordenone, giovedì 6 giugno alle 18.30, alla presenza della figlia Silvia, e resterà aperta fino al 13 ottobre.

Saranno 170 le opere originali esposte, capaci di raccontare l’allegria di quel mondo fantastico, giocoso e irriverente ma anche la complessità della sua personalità e dei tempi vissuti.

Curata con passione da Valerio Bindi e Luca Raffaelli, l’esposizione celebra il centenario dalla nascita dell’artista e ripercorre con uno sguardo nuovo e inaspettato, l’opera di Jacovitti che dopo l’esordio avvenuto in giovanissima età, è diventato un punto di riferimento nel mondo del fumetto per i suoi celebri personaggi come Cocco Bill, Zorry Kid, Jack Mandolino, Tom Ficcanaso e per le strisce uscite sul Vittorioso, il Corriere dei Piccoli e il Corriere dei Ragazzi, senza tralasciare le amate vignette del Diario Vitt che hanno accompagnato (1949-1980) intere generazioni di giovani studenti. Di recente, il Paff! , vincitore del prestigioso premio Anafi per il catalogo su Alfredo Castelli, pubblica un volume dedicato alla mostra in corso che raccoglie anche i testi dei curatori e un ricordo e un’intervista affettuosa della figlia.

Impossibile non rimanere affascinati da quei disegni colorati, pieni di ironia e di dettagli divertenti: un mondo fantastico nel quale è una felicità lasciarsi andare.

Si potrà osservare da vicino la caratteristica stilistica di Jacovitti che lo portava a disegnare in continuazione, senza quasi mai fermare il gesto, utilizzando un pennino speciale e la china con cui tracciava i personaggi con un movimento continuo.

Dietro l’allegria delle storie, era sempre viva la sua esperienza di antifascista e antinazista; contrario ad ogni forma di oppressione, portava con sé gli esiti di un mondo, il Novecento, sopravvissuto anche alla Seconda guerra mondiale e da essa, profondamente segnato.

Un mondo che l’artista volutamente, tentava di ribaltare, provando a vederlo al contrario e quindi a renderlo più sopportabile. Indimenticabili sono i dettagli dei disegni, chiamati “riempitivi” di spazi altrimenti vuoti. Ed eccoli spuntare, magari in un angolo: dadi, vermi, farfalle e tanti altri. Con l’originale mostra omaggio a Jacovitti, il Paff! conferma di essere uno dei più importanti punti di riferimento per il fumetto non solo in Italia.

Marco Dabbà, presidente del Palazzo del Fumetto, co-curatore del catalogo, ha spiegato ieri in occasione dell’anticipazione per la stampa: «I disegni sono esposti in mostra non come una carrellata di tavole, una vicino all’altra per dar conto della produzione di una vita, ma come un’indagine approfondita sui metodi di lavoro, sulle caratteristiche peculiari, sui tratti distintivi dell’opera del grande disegnatore, dopo un secolo dalla sua nascita».

A seguire, Alberto Parigi, vicesindaco e assessore alla cultura, Alberto Parigi, ha aggiunto: «In questi anni il Paff! ci sta proponendo una galleria dei più grandi fumettisti italiani e internazionali, un classico come Jacovitti non poteva mancare, con i suoi personaggi e il suo stile, allo stesso tempo pop e surrealista è entrato nell’immaginario collettivo di milioni di italiani. L’auspicio è che con questa grande mostra possano conoscerlo anche i più giovani grazie al modo originale con cui il Paff! presenta sempre le sue esposizioni».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto