Le “Xilofagie” immaginate da Carlo Vidoni: quel rapporto tra uomo, natura e storia

L’artista udinese espone le sue opere a Ronchi dei Legionari e ha illustrato un libro dedicato a storie di migrazioni

Franca Marri
L’artista udinese Carlo Vidoni e la copertina del libro “Destiny/Destination”
L’artista udinese Carlo Vidoni e la copertina del libro “Destiny/Destination”

Si è conclusa qualche giorno fa la mostra “Destiny/Destination” alla Biblioteca Kathryn and Shelby Cullom Davis del Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra, nata dalla collaborazione tra l’artista Carlo Vidoni e l’antropologo Alessandro Monsutti, volta a raccontare l’arrivo di otto migranti partiti dall’Italia o arrivati in Italia in momenti diversi e spinti da differenti motivazioni.

“Destiny/Destination” è anche il titolo di un libro, un piccolo libro che nel formato e nella copertina nera ricorda una Moleskine, alternando, come in un quaderno di viaggio, i brevi racconti biografici di Rina Ceschia, Lalo Trujillo, Gilberto Micelli, Angelica Şerban, Gianpiero Bruno, Enayatu Rahman Sahel, Anna Passera, Tauseer Muhammad Awan che narrano le loro storie di migrazione, di allontanamento e speranze, i disegni di Carlo Vidoni a tracciare percorsi, paesaggi, destini, destinazioni, e i versi di Alessandro Monsutti a rivivere itinerari interiori.

Sulle pagine bianche, grige più chiare e più scure, si possono poi leggere anche le poesie di Tareq Aljabr, Ebrahim Amini, Mohsen Lihidheb, Cléo Petric, Michele Picardi a unire esperienze collettive e individuali in una coralità di voci e lingue diverse (Emuse edizioni, 240 pagine, 16 euro).

Ulteriori tracce, altri percorsi, sono al centro di una serie di lavori di Carlo Vidoni attualmente esposti nella sede dell’Associazione “Leali delle Notizie” in piazzetta Francesco Giuseppe I a Ronchi dei Legionari, nella mostra “Azioni naturali”, per il ciclo “Arte e territorio”, a cura di Eliana Mogorovich.

Il rapporto tra natura e artificio nelle dimensioni dello spazio e del tempo viene indagato nelle serie delle “Xilofagie”, opere nate intorno al 2015 e sviluppate sino ad oggi dall’artista che adotta pannelli in fibre di legno di vario formato per riprodurre, attraverso uno scavo, i percorsi degli insetti xilofagi.

Nell’osservare tali lavori, da subito si avverte il fascino del disegno pluriramificato, a tratti quasi labirintico, realizzato dall’essere animale e puntualmente ripreso dall’essere artista, nell’idea di seguire un andamento lento per raggiungere un fine naturale.

Poi però il pensiero va all’insetto quale antagonista dell’uomo e insieme all’immagine della costruzione di un percorso c’è il senso della distruzione della materia.

L’ambiguità, l’ambivalenza volte a porre degli interrogativi, degli spunti per il pensiero, degli elementi per un confronto, sono presenti pure in un altro recentissimo lavoro esposto a Ronchi dei Legionari e intitolato “Stato di assenza/Assenza di stato”.

In questo caso l’autore ha utilizzato un’antenna parabolica, rivestendola completamente di spago: ancora una volta lo sguardo è portato a vagare lungo le linee tracciate dalla corda in maniera solo apparentemente casuale dal momento che, con occhio più attento, più o meno al centro, è possibile individuare la forma della striscia di Gaza.

Nel libro come nelle mostre, Carlo Vidoni, nato a Udine nel 1968, diplomatosi in grafica e fotografia all’Istituto Statale d’Arte Giovanni Sello per poi laurearsi in storia dell’arte contemporanea alla facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, si conferma artista attento e particolarmente sensibile nei confronti della storia dell’uomo in rapporto con la natura, in relazione con il mondo.

Cimentandosi in vari campi espressivi, dalla sperimentazione scultorea e installativa alla fotografia, al disegno, ha mantenuto una linea di ricerca coerente, partendo sempre dall’osservazione dell’ambiente naturale riferito alle creazioni e azioni dell’uomo, riflettendo sul contesto sociale e culturale contemporaneo in maniera sempre personale, originale e intimamente poetica.

“Azioni naturali” sarà visitabile fino al 19 gennaio dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18.

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