Le rogge e i vicoli diventano arte nelle foto di Guelfo Ajello: «Udine sa stupire»

Nei suoi scatti c’è la Udine che ti emoziona, che ti sorprende con i suoi palazzi che ne raccontano la storia. E lui, toscano d’origine ma friulano d’adozione, 86 anni, ogni giorno ne immortala uno scorcio diverso

Viviana Zamarian

Nelle sue foto c’è la Udine che scorgi all’improvviso. La roggia che non vedi ma di cui senti il rumore. E che poi appare tra i vicoli della città.

Nei suoi scatti c’è la Udine che ti emoziona, che ti sorprende con i suoi palazzi che ne raccontano la storia. E lui, Guelfo Ajello, toscano d’origine ma friulano d’adozione, 86 anni, ogni giorno ne immortala uno scorcio diverso.

«Per il fotografo attento Udine è uno scrigno di spunti per il suo obiettivo – racconta Guelfo –: angoli nascosti, dettagli romantici come un balcone fiorito, una finestra, una porta che si riflette sull’acqua, una corte segreta».

Migliaia di foto che ritraggono «la città che mi ha adottato».

Il fotografo Guelfo Ajello
Il fotografo Guelfo Ajello

Un archivio personale, il suo, che continua a crescere. «Perché ogni vicolo, ogni strada – racconta – cambia con una luce diversa. Udine è una città bella e sopratutto fotogenica.

E così uno scorcio urbano dimenticato dai più, una corte segreta come pure una costruzione fatiscente, una romantica finestra con inferriate di vecchio design attraggono la mia attenzione e il mio sguardo. E non dimentichiamo alcuni ricercati astratti che, trovati in giro per la città o la periferia, sono capaci di raccontare una storia».

E poi ci sono gli angoli nascosti, le geometrie architettoniche, i parchi e le piazze, ma anche la gente a passeggio, i giochi dei bambini.

E ogni immagine rappresenta il tassello che contribuisce a raccontare Udine e la sua gente.

Ajello si è avvicinato alla fotografia per passione. Quella passione che non è mai venuta meno e anzi l’ha spinto a proseguire questo suo viaggio di scoperta.

Facendolo così posizionare fra quei fotografi friulani che con la loro produzione fotografica valorizzano da la terra in cui vivono, con la sua gente, la sua cultura, le tradizioni, ma soprattutto fissano

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