Le rane di Aristofane arrivano in tv Sul palco anche Gabriele Benedetti

UDINE
Dopo gli ascolti registrati dal danzatore Roberto Bolle e i numeri da record di Alberto Angela, Rai 1 sceglie di puntare nuovamente sull'arte per un secondo "primo" dell'anno, quello settembrino, che apre di fatto le porte alla nuova stagione televisiva. Questa sera, alle 21.40, in prima serata, la rete ammiraglia del servizio pubblico accoglie “Le rane” di Aristofane, con gli attori siciliani Ficarra e Picone.
«I due mattatori di Striscia, – svela l’attore udinese Gabriele Benedetti che nello spettacolo interpreta il ruolo del tragediografo Euripide. Dal 12 al 15 luglio scorsi, diretti da Giorgio Barberio Corsetti con cui lavoro da 28 anni, siamo stati impegnati, al teatro greco di Siracusa. Un’esperienza straordinaria e un gesto culturale e politico fortissimi. Il testo di 2400 anni fa, sembra scritto oggi».
La regia televisiva è di Duccio Forzano. La commedia ha come protagonisti il dio del teatro Dioniso, di cui veste i panni Salvo Ficarra, e il servo pelandrone Xantia, incarnato da Valentino Picone. I due compagni si avventurano negli inferi per riportare sulla terra l'adorato drammaturgo Euripide, ultimo grande rappresentante della tragedia.
«La proposta in prima serata di una commedia antica è un'inconsueta alternativa alle serie televisive o ai varietà del sabato sera – commenta Benedetti – . Sarà come avere una macchina del tempo per tornare nella culla della comicità. Questa commedia ha un significato ancora attuale sul valore della cultura e della poesia che possono salvarci dall'imbarbarimento e dalla decadenza. Il Corifeo, in particolare dice frasi di straordinaria attualità quali: “diamo pieni diritti a chi sta combattendo sulle navi per noi”. E per quanto concerne lo studio del testo per la rappresentazione? “Ficarra e Picone hanno dato credito alla traduzione italiana della commedia di Olimpia Imperio, docente di Lingua e Letteratura greca all'Università di Bari». Uno spettacolo che rimane fedele all'originale aristofaneo, ma che è stato reinterpretato secondo modelli stilistici moderni, con Dioniso in scarpe da ginnastica e il servo in completo tartan. «Ci sono momenti esilaranti e tanti travestimenti e continui scambi tra Dioniso, mezzo donna e mezzo Eracle e il suo servo», garantisce Benedetti. Il pubblico si diverte molto specie nella satira fatta da Plutone. «Si ride di pancia, con varie scurrilità, ammette l’attore, il mio personaggio allude alle orge, alle droghe. Ma questo era il teatro greco. Quando abbiamo girato per la Rai, grazie alle luci, avevamo il pubblico totalmente illuminato. Vedere i volti e le reazioni degli spettatori è stata un’esperienza entusiasmante. I classici piacciono, hanno una forza incredibile e i discorsi politici hanno conservato intatta la loro potenza». —
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