La verve di Emma: «Il mio impegno contro chi diffonde odio e cattiverie»
La cantante salentina si esibisce giovedì 27 giugno ad Azzano Decimo: in scaletta vecchi successi e “Femme fatale”

AZZANO DECIMO. Dopo la partecipazione in gara all’ultimo Sanremo con “Apnea”, brano certificato oro, e i concerti nei club, Emma lancia il tour estivo che fa tappa giovedì 27 giugno, alle 21.30 alla Fiera della Musica di Azzano Decimo, in Piazza Libertà. All’anagrafe Emmanuela Marrone, nata a Firenze nel 1984 e cresciuta in Puglia (terra d’origine dei genitori), il grande successo arriva con la vittoria del talent “Amici” nel 2010; due anni dopo vince anche il festival di Sanremo.
La cantante è stata giudice a X Factor, attrice per Muccino, Vasco Rossi ha scritto per lei “Io sono bella”, Fabri Fibra l’ha voluta come voce femminile della hit “In Italia 2024”.
L’anno scorso è uscito “Souvenir”, il settimo album della carriera, mentre “Sbagliata Ascendente Leone” è il titolo del docu-film a lei dedicato.
Ad Azzano non mancherà il nuovo singolo “Femme Fatale”. Emma, è così che si sente?
«Assolutamente no: non provo nemmeno a somigliare a una femme fatale. E va bene così. Sento di rappresentare un altro tipo di donna, più concreta. Nella vita mi esalta sapere esattamente a cosa vado incontro, nel bene e nel male. Il brano nasce dalla collaborazione di autori e produttori che mi stimano, mi conoscono nel profondo e mi aiutano a raccontare il nuovo corso della mia musica».
Sarà un live all’insegna del ritmo. Fa parte del nuovo corso?
«Ho sempre avuto ritmo, nella vita in generale. Ora è semplicemente più esplicito. Ho seguito la mia onda e la sto cavalcando».
Chi la accompagna sul palco?
«La mia band. La mia famiglia della musica. Il mio pubblico. Sarà bellissimo, un volo pindarico che parte dagli esordi fino a oggi».
La scaletta?
«Si svilupperà in maniera molto fluida. Racconterò la mia storia artistica fondendo il “vecchio” e il “nuovo” con coerenza. Mi piace l’idea di creare un riassunto di quella che è stata la mia crescita personale e artistica, iniziata quasi 15 anni fa, come se fosse l’album dei ricordi che condivido con il mio pubblico».
Da dove trae la sua forza, l’equilibrio?
«Ogni giorno lavoro su me stessa, mi guardo dentro e mi faccio mille domande. Questo mi sembra un buon punto per non scivolare nel dubbio delle incertezze. Ho smesso di dubitare di me stessa, iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno, e ho dato fondo a tutte le mie forze. Quando ho l’acqua alla gola, per assurdo, riesco a dare sempre il meglio di me».
È conosciuta per il suo impegno a fianco delle donne, il suo messaggio come arriva?
«Dagli esempi. Da come mi comporto ogni giorno con ogni essere umano. Sarebbe abbastanza distonico lanciare messaggi di forza e di unione da un palco per poi comportarsi in maniera opposta nella vita di tutti i giorni. Ciò significa che ognuno di noi può fare qualcosa per rimettere a posto le cose».
Un’altra battaglia che porta avanti è quella contro il body shaming, a che punto siamo in Italia?
«Ancora un punto debole. All’ignoranza e alla cattiveria ho capito che non c’è rimedio. Dobbiamo imparare a corazzarci e a camminare a testa alta, fieri di noi stessi. I social sono una bolla, un rifugio per chi ha più difficoltà a misurarsi con il mondo reale e spesso reagisce riversando il proprio odio verso chi invece ogni giorno cerca e trova il modo di affrontare la vita».
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