La realtà a fumetti di Will Eisner: il Paff lo ricorda con 180 lavori
Tavole, racconti e pubblicazioni che evocano i quartieri poveri di New York

William Eisner, un altro maestro mondiale del fumetto - dopo Moebius, Guarnido, Manara o i Matrvel & Dc, tanto per citarne alcuni - approda a villa Galvani di Pordenone con una mostra che ripercorre i passi della sua carriera e proietta il Paff! che la organizza (in collaborazione con 9ème Art Références di Parigi) in una dimensione sempre più internazionale, che sarà presto amplificata dal “suggello” del museo.
Esposti 180 originali - compresi tra tavole definitive e schizzi e 126 pubblicazioni d’epoca - dal 7 ottobre al 26 febbraio, in varie sale divise per “tema” che condurranno il visitatore alla conoscenza di uno dei grandi autori della storia del fumetto - non a caso sono intitolati a lui gli Eisner Award, equivalente del premio Oscar nel cinema - innovatore e anche imprenditore. Un itinerario in cinque sezioni fra opere che evocano le atmosfere dei quartieri poveri dove egli stesso ha vissuto - a Brooklyn, dov’era nato nel 1917 - si ispirano alla letteratura pulp, al cinema thriller e alla New York di quei tempi e influenzano ancora oggi molti autori contemporanei.
«Ci sono pochi nomi essenziali e imprescindibili nella storia del fumetto – ha sottolineato ieri il direttore artistico del Paff! Giulio De Vita durante la presentazione della mostra – di quelli che con il loro lavoro e arte hanno contribuito a trasformare un linguaggio di popolare sottocultura a un medium di primaria importanza, influente e determinante nella società dell'immagine moderna e uno di questi é Will Eisner».
Inizialmente illustratore umoristico e pubblicitario, a vent’anni Eisner fondò una delle prime società di produzione e distribuzione di fumetti, la Eisner-Iger Ltd, insieme all’editore Jerry Iger, acquisendo un successo immediato. Tuttavia, la vera notorietà arrivò con l’innovativo “The Spirit” (Denny Colt), che si discostava dai canoni dell’editoria contemporanea perché riusciva a coinvolgere più generi: thriller, erotico, violento, romantico, avventuroso, soprannaturale, satirico. Molto utilizzata da Eisner era la “splash page”, la tavola con un’unica grande vignetta, di forte impatto grafico e stretta interazione fra testo e disegni.
Tessendo le lodi della graphic novel, «espressione artistica necessaria che appartiene al contesto reale e non virtuale», l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli ha parlato del Paff come «un’eccellenza del fumetto a livello europeo», capace di iniziative che attraggono anche dal punto di vista turistico oltre che culturale. Le ha fatto eco Alberto Parigi, assessore alla Cultura del Comune di Pordenone, evidenziando come la mostra di Eisner e quella del gigante della fotografia Elliot Erwitt, in arrivo a novembre, costituiranno, insieme, motivo di richiamo e stimolo «a fare rete per promuovere in modo sinergico le potenzialità della nostra città».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto