La “Prova del cuoco” alla scoperta di Timau

Si parlerà del varhackara, una prelibatezza culinaria che realizza ormai un solo macellaio
UDINE. Grande appuntamento oggi in Carnia con la televisione e la riscoperta di una prelibatezza locale ai più sconosciuta. Fabrizio Nonis, l’inviato de “La prova del cuoco”, il notissimo programma di Raiuno condotto da Antonella Clerici, sarà infatti a Timau per le riprese di un servizio dedicato a un prodotto tra i più rappresentativi del territorio: il
varhackara.
Da quest’anno infatti, “La prova del cuoco”, esce dal suo studio per toccare con mano la tradizione che da sempre racconta. Fabrizio Nonis,
el bekér,
grande artigiano, esperto conoscitore delle carni, divulgatore appassionato e curioso, condurrà i telespettatori alla minuziosa scoperta di ricette e prodotti poveri o sconosciuti della tradizione italiana. Sarà l’occasione per riflettere e ripensare il nostro modo di mangiare, riscoprendo l’importanza del tempo da dedicare alla cucina. Il viaggio di Nonis si propone di raccontare le specialità che fanno parte di quelle abitudini familiari immortali e legate a momenti di convivio che conservano una spiccata ritualità. A Timau, Nonis visiterà una piccola azienda a conduzione familiare, una realtà dove da sempre si segue con minuzia ogni fase del ciclo produttivo, riservando ogni attenzione alla cura dei particolari. “La prova del cuoco” è anche su Facebook e twitter; sulla pagina ufficiale è possibile seguire la diretta, lasciare commenti e interagire con il programma. Sul sito del programma www.laprovadelcuoco.rai.it ricette, notizie e biografie del cast. L’inviato speciale non nasconde di tornare sempre con grande piacere nei “suoi” luoghi. «Dopo formadi frant sullo Zoncolan, Pitina e porcina di Trieste - commenta Nonis - sarò di nuovo in Friuli Venezia Giulia per un’altra puntata in esterna de “La prova del cuoco”. Andremo a “studiare” il
varhackara
, una specie di crema-impasto realizzata con lardo, guanciale e speck affumicato che al giorno d’oggi si fa in un’unica macelleria di Timau. E’ una specialità rarissima, un’icona del territorio, che si intreccia con una storia culinaria di grande tradizione, di confine e con influssi austriaci. Proveremo ad abbinare questa specialità al pane nero di Timau, la produzione è davvero di nicchia, 1000 vasetti l’anno».
(m.ce.)


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