La magia della danza arriva a Pordenone con il Lago dei cigni

Sul palco del Verdi il corpo di ballo di San Pietroburgo Fiaba, musica e sogno nel capolavoro di Čajkovskij

Il Lago dei cigni è uno dei titoli più rappresentati, emozionanti e celebri della storia del balletto classico universale ed è atteso a Pordenone per andare in scena venerdì 3 gennaio alle 20.45, al teatro Verdi avendo come illustre protagonista il corpo di ballo di San Pietroburgo.

Da sempre il capolavoro della danza coinvolge il pubblico di ogni età con l’incanto delle coreografie e dei costumi portati in scena da uno dei corpi di ballo più famosi al mondo. Racchiude dentro di sé romanticismo, estremo virtuosismo, eleganza e fantasia. Fu il primo dei tre balletti di Pëtr Il’ič Čajkovskij e fu composto tra il 1875 e il 1876.

In questa opera si trovano a confronto due dei temi principali della danza ottocentesca: il sogno e la realtà. Inoltre, rappresenta una perfetta unione di coreografia e musica diventando il simbolo del balletto stesso e fonte di ispirazione per ballerini di ogni epoca.

Un contrasto che in tutte le diverse versioni illumina il dissidio fra il cigno nero e bianco, antitesi tra il Bene e il Male, tra amore sacro e profano, tra luce e tenebra. In questa lotta di contrasti, così umana, si innalza il fascino di questo balletto incentrato su una fiaba che non rientra nel ciclo comune della tradizione, ma giunge da fonti e ispirazioni diverse dove la stessa musica prende il ruolo di “narratrice”.

La trama, decisamente romantica, racconta la storia della principessa Odette che, per aver negato il suo amore al malefico mago Rothbart, si trova costretta a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d’amore eterno.

Il principe Sigfrid imbattutosi per caso nella caccia di un cigno, si ritrova dinanzi la splendida Odette, se ne innamora e promette di salvarla. Durante una festa alla corte del principe Sigfrid, il mago presenta sua figlia che ha assunto le sembianze di Odette, e che, convinto di trovarsi al cospetto della sua amata, le giura eterno amore.

A quel punto il mago rivela la vera identità della fanciulla e Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfrid, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l'incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici.

L’interpretazione del Balletto di San Pietroburgo e la partecipazione dei Solisti del Teatro di San Pietroburgo, rendono questa data un appuntamento da non perdere.

Con questa versione de Il lago dei cigni, il corpo di ballo ha voluto mantenere intatte le coreografie originali di Marius Petipa e Lev Ivanov datate 1895, esprimendo la volontà di tornare all’autentica versione della coreografia creata per il teatro Mariinsky.

Le scenografie si rifanno alla corte imperiale russa di quel periodo, inserendo realtà storica e fantasia gotica.

Le scene del I e del III atto presentano uno stile classico fiabesco, quasi magico, mentre il II e IV atto, ambientati sul lago, hanno uno sfondo mistico, lunare, dove si alternano attimi tenebrosi e giochi di luci e ombre.

Il Lago dei cigni, in fin dei conti, è tutto questo: fiaba, musica, sogno e simbolismo. Un capolavoro della letteratura ballettistica e della produzione musicale di Čajkovskij fra battiti d’ala e virtuosismo indimenticabile dei ballerini.

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