La guerra nascosta combattuta anche a colpi di carta in una mostra a Udine

UDINE. Non è la guerra raccontata nei libri di storia, ma la narrazione di un conflitto, non meno decisivo, fatto di parole e soprattutto immagini. “L’offensiva di carta”.
La Grande guerra illustrata, dalla collezione Luxardo al fumetto contemporaneo, ha aperto, alla presenza del presidente della Regione Debora Serracchiani, del sindaco di Udine Furio Honsell, dell’assessore alla cultura Federico Pirone, del direttore dei Civici musei Romano Vecchiet e del coordinatore della mostra Luca Giuliani.
L’esposizione, promossa dal Comune di Udine - Civici Musei, con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di missione per gli Anniversari di interesse nazionale, della Regione Friuli Venezia Giulia e con il contributo della Fondazione Friuli a cura di Giovanna Durì, Luca Giuliani, Anna Villari, con la collaborazione di Sara Codutti e Fernando Orlandi, «è uno dei progetti più importanti, tra gli eventi per il centenario – ha commentato Serracchiani –; valorizziamo un patrimonio già nostro, mettendo a disposizione dei cittadini una collezione dei Civici Musei Udinesi, che rappresenta molto di quanto si produsse negli anni del conflitto su tutti i fronti e in tutte le lingue. Consentirà di guardare alla Grande guerra con occhi diversi».
Un lavoro di due anni, che si avvale di supporti multimediali. «Per la prima volta, questa mostra, attingendo a un patrimonio unico al mondo – ha spiegato Pirone – restituisce la complessità di un conflitto drammatico, di cui Udine fu teatro. La città subí un terribile esodo. Oggi si riscatta.
Ci si sprovincializza valorizzando i propri patrimoni, mettendo a confronto la storia con la contemporaneità, svelando come in questo caso, il cortocircuito tra immagine, parole, informazione e politica che viviamo anche oggi».
Vecchiet ha ricordato che «la Collezione Luxardo, prende il nome dal nome del medico di San Daniele del Friuli che negli anni dell’immediato dopo guerra raccolse oltre 5600 fascicoli di riviste e monografie d’epoca, grazie a una fitta rete di scambi con altri collezionisti d’Europa».
A Giuliani il compito di ricordare che nella mostra «compaiono le pubblicazioni ufficiali, strumenti di propaganda dei vari governi e comandi. Sulle pagine delle riviste di trincea si cimentarono scrittori, giornalisti, editorialisti e “matite” più o meno famose (molti gli illustratori arruolati come ufficiali o sottoufficiali) che negli anni successivi diverranno protagonisti nel mondo dell’illustrazione di libri o riviste, del manifesto o dell’arte e della pittura».
Parole di soddisfazione dal sindaco Honsell: «La mostra vi sorprenderà per la quantità di umanità, cinismo, ferocia, complessità e ricchezza».
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