La Fvg Orchestra sul palco di Cividale con lo Janoska ensemble: la musica apre il Mittelfest
La rassegna torna in piazza Duomo dove venerdì 21 luglio è in programma il concerto inaugurale: si alza il sipario sugli appuntamenti che hanno come filo conduttore il tema dell’inevitabilità

UDINE. Forse la cosa davvero inevitabile per Mittelfest 2023, se voleva riconquistare quella centralità visibilità e presenza nella vita di Cividale che aveva rivestito per anni, è stato il ritorno in grande stile di piazza Duomo come luogo non solo simbolo della storia del festival cividalese ma anche il centro di una comunità che lì si ritrova e ritrova la sua voglia di spettacolo e festa.
Piazza Duomo, dunque, che ospiterà diversi appuntamenti a partire da quello inaugurale, in programma stasera (venerdì 21 luglio), alle 21.30, quando sul palco disegnato dall’architetto Boris Podrecca saliranno due formazioni musicali, lo Janoska ensemble, due violini, pianoforte e violoncello, che ama contaminare e anche stravolgere i classici, e la Fvg Orchestra, diretti da Paolo Paroni, per “Janoska style goes symphonic”.

«Un concerto – spiega il maestro – che mette insieme in un programma frizzante e coinvolgente due stili di fare musica, quello classico di un’orchestra come la Fvg e lo Janoska Ensemble, con cui abbiamo già fatto un concerto un paio d’anni fa ed è stata un’esperienza straordinaria. Perché hanno uno stile unico, tutto loro fatto di grandi classici rivisitati e contaminati con composizioni nuove. Uno stile di eccezionale levatura che si fonda sul virtuosismo improvvisazioni e idee molto accattivanti».
Come si sposa un’orchestra di solido impianto classico come la Fvg e un gruppo così “anomalo”. «Io personalmente ho un background abbastanza solido in generi che non siano solo quelli classici, per cui non è un grosso problema. Certo bisogna saper stare al gioco. Per l’Orchestra direi che oggi è quasi una necessita essere versati anche con quello che va al di la della musica classica. Problema risolvibile, ma come tutto ha bisogno di prove e lavoro».

Quanto al programma, gran parte delle composizioni sono degli Janoska come la Janoska Symphony Op. 1, le Impressions Along The Danube: I Bratislava - II Vienna - III Budapest, o la Rumba for Amadeus e alcune riscritture di pagine celebri, come l’Ouverture dalla Nozze di Figaro di Mozart, o quella da Il pipistrello di Johan Strauss e la Danza Ungherese n.5 WoO1 di Johan Brahms.
Oltre alla novità di piazza Duomo, ci sono molte riconferme nel programma di Mittelfest 2023, come gli spettacoli circensi, ormai entrati stabilmente nella programmazione del festival e quelli itineranti, ritornati in gran spolvero con la direzione Pedini.
Si comincia domani, sabato 22 luglio, con due appuntamenti alle 10.30 e alle 17, ripetute domenica 23 luglio allo stesso orario, con partenza da Borgo di Ponte: sulla scena di diverse strade di Cividale, Deriva Urbana. “A part not apart from place” del collettivo spagnolo Electrico28, specializzato in progetti site specific e il “Dramma Italiano di Fiume”. «Deriva urbana è un altro modo per riappropriarsi del proprio spazio nello spazio pubblico della città in cui si vive, un modo alternativo di vivere lo spazio che vivi ogni giorno», spiega Giuseppe Nicodemo, attore e drammaturgo, che della performance è aiuto regista.
Praticamente cosa succede o meglio cosa vedrà sentirà o vivrà la trentina di partecipanti per volta? «Il pubblico tramite gli auricolari seguirà gli attori in un loro percorso, guardando sia gli attori sia quello cui si è abituati attraverso un punto di vista particolare. Perché camminando per le strade di Cividale, il rapporto che intercorre tra attori, spettatori, passanti e luoghi trasforma ogni elemento che entra a far parte del racconto. Lo spettacolo tenta di ricucire lo strappo tra noi e gli altri, animati o inanimati, facendoci realizzare un’ovvietà: la realtà esterna a noi è specchio del nostro essere».
Come è nata questa performance? «È scaturita dagli imput degli Electrico 28, che questo tipo di teatro lo praticano da diverso tempo in giro per l’Europa. Gli attori poi hanno fatto delle improvvisazioni che hanno in seguito ridrammatizzato e fissato in una drammaturgia di gesti e parole».
Facciamo un esempio concreto. Prendiamo una delle perfomer, Serena Ferraiuolo? «Serena fa vivere, raccontandola e mostrandola, casa sua. In una piazza vuota, però, anche se il pubblico la vede. Un modo insomma – conclude Nicodemo – di reinventare gli spazi pubblici, di rileggere gli spazi cittadini consueti in un modo altro, alternativo. Per stimolare la creatività, l’immaginazione delle persone, sottraendo quanto ci è abituale all’abusata consuetudine quando non alla grigia insignificanza del quotidiano».
A Fiume come è andata? «Dal mio punto di vista inaspettatamente bene. Il pubblico, anche molti turisti, c’è stato al gioco e ha dimostrato di apprezzare molto questa sorta di guida antituristica della città».
In scena nelle strade di Cividale gli attori Serena Ferraiuolo, Andrea Tich, Annamaria Ghirardelli, Stefano Maria Iagulli, Stefano Surian. Le musiche sono di Jakob Rüdisser, mentre creazione, drammaturgia e regia sono firmate dal gruppo Eléctrico 28. —
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