La Crus vent’anni dopo per un concerto al Verdi sul rock d’avanguardia

Si rivedono Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti.  Sul palco venerdí 6 dicembre alle 21.30 “Mentre le ombre si allungano”

PORDENONE. Fa tappa al Capitol di Pordenone, venerdì 6 dicembre, alle 21. 30, l’avanguardia musicale italiana dei La Crus con il loro concerto “Mentre le ombre si allungano”. Uno spettacolo che torna in scena a vent’anni di distanza dai primi “appunti scenici per voci, suoni e immagini”, uno spettacolo simbolo dell’approccio artistico/avanguardista dei La Crus e capostipite delle performance multidisciplinari di quella stagione rivoluzionaria che fu il rock italiano degli anni’90. Un concerto che vede in esclusiva la “reunion” del duo milanese finalizzata alla sola realizzazione di una rinnovata rappresentazione di “Mentre le ombre si allungano”.

Va detto, per la precisione, che più che di una reunion si tratta di una riproposizione di uno spettacolo seminale che ha fatto scuola, aperto scenari nuovi e che ha aveva spostato il percorso dei La Crus verso una forma scenica sempre più vicina a quella propriamente teatrale e multimediale.

Proprio di “appunti scenici” si tratta: rapide tracce di un modo diverso di intendere la scena da parte di un gruppo musicale in costante ricerca, in cui le canzoni rappresentano l’innesco all’esplosione di un mondo fatto di parole, immagini e suoni.

Il gruppo si ripresenta in un’inedita versione a due, Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti – voce e suoni – in una sorta di immobilità scenica che favorisce il fluire dei ricordi e delle immagini. Riaffiorano innanzitutto le canzoni che hanno segnato la storia del gruppo in nuove versioni ancora più sperimentali e oblique, tra sferzate d’energia e caldo intimismo.

Da un gracchiante walkman si diffondono frammenti di voci; versi di Pasolini, Pagliarani, Bufalino, Salinas, Tenco che canta l’amata Angela. Sullo schermo, come una grande finestra, scorrono le immagini oniriche, campionate dai primi esperimenti di cinema di Man Ray, ed elaborate da Francesco Frongia.

Piccoli film che accompagnano ogni canzone in un emozionato ed emozionante “inventario” di sogni, visioni, delusioni e passioni. I La Crus saranno quindi di nuovo insieme unicamente per questo progetto che esce dall’alveo dello spettacolo per entrare in un universo culturale più ampio e stratificato. Un’occasione irripetibile per rivedere sullo stesso palco le due anime fondanti della band milanese e l’occasione per ammirare un progetto visionario e anticipatore, unico nel suo genere.

Il pubblico dei fan ricorderà che a febbraio del 2008 il gruppo dopo la pubblicazione dell’album dal vivo “Io non credevo che questa sera”, preannunciava lo scioglimento del gruppo, che a detta di Giovanardi sarebbe avvenuto entro la fine dell’anno.

Qualche mese dopo, infatti, a giugno i La Crus si esibiscono al Teatro Regio di Parma e con un ultimo tour partito a pochi mesi dall’uscita salutano definitivamente il proprio pubblico con due concerti a Roma e a Milano al Teatro degli Arcimboldi, impreziositi dalla presenza di una serie di amici con cui in questi anni i La Crus hanno collaborato o condiviso i palchi: Carmen Consoli, Manuel Agnelli, Cristiano Godano, Nada, Syria, Pino Marino, Mario Venuti, Cristina Donà e Rachele Bastreghi.

 

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