La Crocifissione dei fratelli Basaldella trova nuova sede a Casa Cavazzini

UDINE. Da martedì 22 settembre la sala al primo piano di Casa Cavazzini a Udine dedicata ai fratelli Basaldella regala un’eccezionale sorpresa artistica: la “Crocifissione”, opera realizzata da Afro e Mirko Basaldella nel 1947, (collaborazione unica tra i due), e importante testimonianza dello sviluppo del loro lavoro.
La suggestiva scultura, il cui rilievo è in ceramica invetriata e smalti, entra infatti a parte delle collezioni museali grazie al contratto di comodato d’uso gratuito ventennale sottoscritto congiuntamente dalla Fondazione Friuli e dall’amministrazione comunale.
Martedì, alla presenza del sindaco Pietro Fontanini, del presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini, dell’assessore alla Cultura Fabrizio Cigolot, della responsabile dell’Unità organizzativa dei Civici musei Vania Gransinigh, è stato presentato il progetto culturale che intreccia Fondazione Friuli alla comunità cittadina e ai Civici musei, e che segna con l’ingresso della Crocefissione nelle collezioni museali un momento importante.
«Questo tipo di iniziativa – racconta Giuseppe Morandini – ha due tipi di valenze: operativa e simbolica».
«L’operativa, legata al quotidiano – prosegue il presidente della Fondazione Friuli – sposa la progettualità anche dei miei predecessori: rendere fruibile alla collettività le opere d’arte di proprietà della Fondazione, e fare in modo che le opere di grandi artisti rimangano sul nostro territorio».
«L’altra è di carattere simbolico – conclude – e ha una prospettiva ampia: fondare nel tempo un dialogo diretto tra le istituzioni»
«Casa Cavazzini è il nostro Museo del Novecento, – dichiara il sindaco – e questo dono è un gesto generoso e lungimirante. Ho sempre ammirato la Crocifissione nelle sale di via Manin – prosegue – È un’opera che colpisce per forme e colori, per la ricchezza dei simboli della Passione, come il sangue che cola nella coppa del Sacro Graal».
«Quando nel 1947 i due fratelli firmarono e datarono questo grande rilievo in ceramica – racconta Vania Gransinigh – il loro intento era quello di dare vita ad un’opera che ponesse la loro arte di nuovo in linea con il modernismo europeo».
«Abbandonato il figurativismo che aveva caratterizzato le loro opere nei decenni precedenti – prosegue – Afro e Mirko erano approdati a forme postcubiste di matrice picassiana che in quel momento rappresentavano la punta più avanzata dell’avanguardia pittorica e plastica in Italia, come aveva dimostrato il movimento del Fronte nuovo delle arti da cui però entrambi avevano preso le distanze».
Ecco allora che la Crocifissione giunta a Casa Cavazzini diventa testimonianza della fase temporanea della ricerca artistica dei due fratelli Basaldella. «Il modellato – aggiunge – richiama esplicitamente la scomposizione cubista a cui si è accennato, e anticipa per Afro gli esiti del pannello raffigurante la Mappa della Resistenza in Friuli, dipinto dall’artista a solo un anno di distanza».
«Per Mirko invece – conclude – si va nella direzione dei raggiungimenti di lì a poco toccati nel disegno grande al vero della cancellata per il Mausoleo delle Fosse Ardeatine a Roma».
Ricordiamo che quest’ultimo è frutto di un altro comodato d’uso gratuito di cui il museo beneficia grazie alla Fondazione Friuli. —
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