Jovanotti: «È vero, a Lignano qualcosa non ha funzionato»

Il cantante dopo il concerto di sabato 6 luglio: «Ho chiesto a chi organizza le cose logistiche di migliorare quello che non ha funzionato: troppe file ai bagni e ai truckfood, cibo e drink esauriti troppo presto, distribuzione token e altre cose da sistemare»
Udine 6 Luglio 2019. Concerto del risveglio. © Foto Petrussi
Udine 6 Luglio 2019. Concerto del risveglio. © Foto Petrussi

LIGNANO. «Ho chiesto a chi organizza le cose logistiche di migliorare già a Rimini le cose che non hanno funzionato a Lignano: troppe file ai bagni e ai truckfood, cibo e drink esauriti troppo presto, distribuzione token e altre cose da sistemare».

L’ammissione di colpa è firmata Lorenzo Jovanotti, che - attraverso i propri canali social - ha voluto in qualche maniera gettare acqua sul fuoco delle polemiche nate dopo la data zero del Jova Beach Party, andata in scena sabato a Lignano.

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Le proteste, veicolate principalmente attraverso i social network dai partecipanti all’atteso evento che ha animato pomeriggio e sera della spiaggia Bella Italia, riguardavano le code ai pochi punti di ristoro e il sistema di pagamento agli stessi chioschi, dove si potevano acquistare cibo e bibite solo attraverso gettoni del valore di tre euro.

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«I social – ha scritto Jovanotti – danno spesso una versione falsata delle cose, perché per esprimersi in maniera costruttiva non basta una connessione alla rete, bisognerebbe connettere anche il cervello e queso non sempre accade, ma va bene così, l’importante è avere un Gps interiore che funziona bene».

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Udine 6 Luglio 2019. Concerto del risveglio. © Foto Petrussi

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