In mostra 45 opere da tutto il mondo

«Ognuno di noi nella vita ha incontrato qualcuno che ha lasciato un segno indelebile e ha piantato nella nostra memoria una fiaccola che è rimasta accesa anche nei momenti bui. Senza l’incontro con queste persone non saremmo quello che siamo». Con queste parole don Alessio Geretti, curatore della prossima esposizione organizzata dal comitato di San Floriano, a Illegio, ha annunciato ieri, nella sede della Fondazione Friuli, a Udine, il tema della mostra che si inaugura il prossimo 12 maggio: “Maestri”.
«Anche quest’anno abbiamo cercato di porre la nostra attenzione ai nervi scoperti e alle esigenze profonde del nostro tempo, per questo la quindicesima mostra di Illegio è dedicata a coloro che ci hanno insegnato a vivere, a sapere, a saper essere e a saper fare».
L’attesa di quello che è diventato negli anni uno dei più singolari e grandi eventi culturali e turistici della regione è stata dunque accesa dal suo curatore con la consueta sapienza. Quarantacinque le opere esposte, provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo, cinque verranno svelate il 9 marzo. Un avvicinamento lento che conosce i meccanismi del desiderio.
«Il numero delle opere esposte è frutto di una decisione maturata nella coscienza che l’accompagnamento dei visitatori di Illegio e sempre affidato alle guide preparate, è un tempo meditativo, un viaggio nella bellezza che porta dentro se stessi, un chiarimento, non un intrattenimento. Viviamo in un’epoca che trascura molto la categoria della sapienza esaltando una non precisata idea di esperienza. Rivalutiamo la pazienza dell’apprendere. Illegio vuole ricordarci che siamo stati alunni e apprendisti affiancati da qualche amico che non è stato geloso della sua abilità e ci ha aiutati a imparare a nostra volta, magari a essere a nostra volta maestri e discepoli permanenti».
«Oggi – ha commentato il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini –, si presenta una Ferrari friulana. La Fondazione ha un rapporto storico, stabile e solido con Illegio».
Il presidente del comitato di San Floriano, Claudio Siciliotti ha ricordato che la mostra ha portato 40 mila visitatori nell’edizione 2018 e 500 mila persone dal 2004 al 2018. Un’occasione di riflessione e umanità con una forte ricaduta sul territorio. L’economia non è solo mercato e spread, ma lavoro che da un senso alla nostra vita. Illegio è un metodo che celebra il legame profondo tra bellezza e bene».
La mostra in esposizione fino al 6 ottobre, sarà un’indagine sull’iconografia dei grandi maestri di tutti i tempi che l’arte ha colto nella loro missione. Cinque i capitoli d’arte e altrettanti messaggi per la mente e lo spirito. Un tratto dell’esposizione farà memoria della sapienza antica, dei grandi filosofi che hanno avviato discepoli e intere scuole. Un secondo tempo è dedicato a Gesù maestro, il terzo sfoglia le pagine della storia dell’arte, entra nelle botteghe dei grandi artisti, un quarto è dedicato alla letteratura e infine l’ultimo è per coloro che sono maestri delle future generazioni.
«A loro, missionari del bene – ha detto Don Geretti –, il mio invito a venire a Illegio. Uscirete dalla mostra incoraggiati e confermati della vostra straordinaria opera».
In chiusura l’intervento dell’assessore regionale alle attività produttive e turismo Sergio Bini: “La Regione sostiene e continuerà a essere vicina a un evento culturale che ha una ricaduta senza pari sul nostro territorio. La mostra di Illegio, è una ricchezza per lo spirito e il nostro territorio che ci fa riflettere sui contenuti, ma anche un’iniziativa che indica la formula su cui la Regione intende investire per la programmazione turistica». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto