Il teatro approda ad Avostanis con Strumîrs e Zambarlans

Appuntamento martedì 19 agosto ai Colonos di Villacaccia di Lestizza

Martina Delpiccolo

I Colonos di Villacaccia di Lestizza saranno un teatro a cielo aperto. Succederà stasera, alle 20.30, con la messa in scena di “Strumîrs e zambarlans” di Alviero Negro, nell’adattamento drammaturgico di Ferruccio Merisi, che ha curato anche la regia, con le musiche di Marco Maiero.

Il progetto teatrale, prodotto dal Teatri Stabil Furlan, dopo aver debuttato al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, sarà rappresentato nell’ambito di Avostanis, la rassegna estiva dell’Associazione Culturale Colonos, che per l’edizione 2025 indaga il tema “Oltris”. In scena la rivolta popolare del 1511 passata alla storia come “la crudel zobia grassa”: massacri e saccheggi da Udine all’intero Friuli a danno della nobiltà locale.

Una vicenda segnata dalle contrapposizioni tra fazioni nobiliari in lotta, parte con i veneziani, parte con gli Asburgo, ma anche tra classe nobiliare e sottoproletariato rurale.

Le trame di potere non si arrestano, mentre il pericolo per l’invasione straniera avanza e il destino del popolo sembra essere sempre quello di subire le conseguenze ed essere escluso dalla Storia. Ferruccio Merisi spiega il senso del lavoro, che parte dall'opera di Negro «in un friulano essenziale, senza tempo, poco compiaciuto e ben risonante un Friuli problematico e difficile».

Invita a vedere nel popolo del testo «il simbolo di tutti i popoli, in una prospettiva che riconosce nel passato i nodi ancora irrisolti del presente».

Ed ecco allora l’approccio: «Bisogna saper leggere Strumîrs e Zambarlans – continua Merisi – come una meditazione ben circostanziata sui meccanismi fatali e dolorosi di una convivenza civile senza tempo o al di là del tempo, che subisce il travaglio della ricerca della giustizia in una sequela di destini avversi, di tragiche imperfezioni umane».

Da questa chiave di lettura del testo è nata l’idea registica: «Un rito laico di Passione. Ovviamente non la Passione di Cristo, ma quella di un popolo, con i suoi innocenti e i suoi colpevoli, i suoi demoni e i suoi (pochi) santi, le sue fedi, le sue illusioni e il suo cinismo inconsapevole».

In scena, un ricco e talentuoso cast: Paola Aiello, Manuel Buttus, Serena Costalunga, Flavio D’Andrea, Maurizio Fanin, Alessandro Maione, Paolo Mutti, Nicoletta Oscuro, Jacopo Pittino, Federico Scridel. Altrettanto importante la presenza del coro: Juliana Azevedo, Caterina Di Biaggio, Laura Giavon, Alba Nacinovich, Danilo Favret, Stefano Monino, Baldovino Toffolutti, Simone Zolett.

In caso di maltempo si terrà al Teatro Clabassi di Sedegliano.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto