Il sole, la sua luce e il tempo: alla scoperta delle meridiane di Aiello

L’Italia è una terra feconda di misteri. Ce ne sono di ogni genere e alle volte nascondono storie di notevole fascino, come quella narrata dal Globo di Matelica (in provincia di Macerata), una sfera quasi perfetta di 29 centimetri di diametro, rinvenuta nel 1985 durante i lavori in un palazzo duecentesco e che rappresenta un rompicapo per gli appassionati di archeologia.
Il Globo è una sorta di orologio solare, realizzato con un marmo particolare e cristallino proveniente da una cava di Efeso, nell’attuale Turchia. Sulla sua superficie ci sono 13 fori, nei quali venivano inseriti gli strumenti per proiettare un’ombra in corrispondenza delle linee orarie.
Di fronte a un rebus simile, che mette insieme storia, mistero e gnomonica (e cioè la scienza che, detto in parole povere, elabora teorie e conoscenze sul calcolo del tempo attraverso la proiezione delle ombre), non poteva restare insensibile Aiello, la capitale friulana, e non solo, di tutto ciò che fa rima con gli orologi solari o, piú popolarmente parlando, le meridiane.
Da oltre vent’anni il Circolo culturale Navarca, presieduto da Aurelio Pantanali, fa crescere questa fantasia ereditata da esperienze avviate da illuminati insegnanti della scuola media. La vicenda si è diffusa nel giusto modo, senza innestare qualcosa di falso nell'aspetto e nell'anima di un territorio che conserva, in maniera pure inconscia, molte tracce del passato austriaco.
Le meridiane sono arrivate, hanno decorato decine di case, sono diventate argomento di conferenze e manifestazioni, in sintonia con il paese e i suoi abitanti, che hanno accettato di buon grado, tanto che la fantasia legata alla gnomonica è ora un motivo di suggestivo richiamo turistico.
Lo sarà in modo speciale domenica, quando Aiello si presenterà con l’abito della festa, bella e coinvolgente, dedicata alle sue meridiane, appuntamento arrivato alla sedicesima edizione.
Si comincia presto al mattino, alle 8.30, quando la piazza e le strade saranno animate da mercatini e stand di ogni genere, come nella tradizione (sul sito del circolo Navarca c’è il programma completo e prevede ciclolonga, giochi, lotterie e tante attrazioni).
Come ogni anno, il momento clou arriva alle 10.30 con la conferenza sul tema “Tracce di sole”, nella romanticissima aula allestita nel Museo della civiltà contadina con i vecchi banchi di legno appartenuti al liceo classico di Gorizia, dove avevano studiato Carlo Michelstaedter, Biagio Marin, Ervino Pocar. Relatori d’eccezione il gnomonista Paolo Alberi, che parlerà del restauro della meridiana nel castello di Gorizia, l’insegnante Urania Cecilia Beni (illustrerà l’arte applicata agli orologi solari con protagonista Pierino Sam) e l’astronomo Andrea Carusi cui sono affidati argomenti in grado di catturare l’attenzione di chiunque: prima aggiornerà sulla scoperta di pianeti extrasolari e sul rischio rappresentato dagli asteroidi, poi (ed eccoci al punto iniziale) spiegherà che cos’è il misterioso Globo di Matelica, sul quale interverrà poi Orlando Zorzenon, magico costruttore di meridiane, per raccontare come ha realizzato adesso il Globo di Aiello, collocato nel cortile del Museo, dove sta crescendo una galleria straordinaria in cui far vedere tutti i tipi di orologi solari ideati dall'uomo nei secoli per calcolare il tempo.
Il Globo friulano fresco di nascita, che si ispira appunto a quello di Matelica, appare tra le quattro nuove meridiane che verranno inaugurate domani, domenica, alle 17 e da premiare in base ai voti del pubblico.
Le altre sono quella del “Tabachin” in piazza Roma, quella intitolata “Legame indissolubile” in borgo Viola e il cui motto richiama (viste le origini del proprietario) la milanese O mia bela madunina, e quella di casa Giglio, in via De Senibus, dedicata al mondo floreale. I vari autori, oltre a Carusi e Zorzenon, sono Alessandra Rossi, l’associazione Il troi de memorie, Genny Stocco e Duilio Bignulin.
Premiazione, mostre e musica completano una giornata alla quale tutti sono invitati, a cominciare dal sole.Il circolo Navarca ha sempre accompagnato la sua attività in questi anni con iniziative e pubblicazioni.
La piú importante è certamente Le ore del sole, nel 2005, con prefazione della grande Margherita Hack che scrisse a proposito del quesito posto dalle meridiane, dalla natura del tempo e dal modo di calcolarlo: «Come diceva Sant’Agostino, tutti sanno bene cos’è il tempo, ma se dobbiamo definirlo allora non lo sappiamo piú». Chissà, forse una linea d’ombra su un muro di Aiello può chiarire meglio le idee.
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