Il romanzo d’esordio della misteriosa Juliette Evola: «Un blog che restituisce il senso del mondo odierno»

All’ombra del Civetta una setta satanista all’epoca dei lockdown

Oscar D’agostino

 

Juliette Evola è una affascinante signora praghese che vive a Trieste, vicino a Barcola. Una città che ha scoperto e di cui si è innamorata. Qualche settimana fa è arrivato nelle librerie il suo primo romanzo, Le dodici civette, edito dalla casa editrice napoletana Polidoro, che pubblica autori decisamente non convenzionali. E Juliette è una di questi. Non ci sono molte informazioni in rete sull’autrice, scarsa la sua presenza sui social (utilizza Instagram ma da poco, soltanto per pubblicizzare il romanzo: nessuna foto di lei, dei suoi gatti o delle sue piante sul terrazzo...).

Verrebbe da chiedersi: ma esiste? Non è stato facile ma abbiamo fatto due chiacchiere con lei, davanti a un caffè, per parlare del romanzo d’esordio ambientato ad Agordo. Le confesso di non averlo ancora finito di leggere, pregandola di non svelarmi il finale.

Un thriller con tanti colpi di scena, 500 pagine che mescolano sapientemente delitti, stregoneria, satanismo, ecologisti filo-nazisti, la campagna di vaccinazioni per il Covid...

Il romanzo è ambientato nel 2020, l’anno del Covid. Il protagonista è Samuele, un uomo di mezza età, separato, che durante il lockdown s’innamoradi una ragazza conosciuta online. La ragazza è di Agordo e quando sparisce l’uomo parte alla sua ricerca: l’unico indizio che ha è una misteriosa cartolina del Monte Civetta, in cui sono presenti simboli esoterici...

«Ho deciso di ambientarlo nelle Dolomiti bellunesi perché sono un’appassionata di montagna – racconta l’autrice – . Ogni anno vado in vacanza a Falcade, è il mio rifugio per un mese all’anno. Un luogo molto suggestivo».

Un romanzo insolito. «È un thriller eccentrico. Mi piaceva l’idea di ambientare la storia in un paesino di montagna». Facciamo allora notare all’autrice che è un romanzo molto cinematografico. «Amo il cinema, tra i miei riferimenti ci sono film come L’Isola della paura, di Martin Scorsese, ma anche certe opere di Polansky, Lynch e soprattutto Hitchcock. Ha presente la Signora che scompare?

E infatti il romanzo è sulla sparizione di una ragazza. E su una ricerca che porta a inquietanti interrogativi. «Tra le cose inventate – spiega l’autrice – c’è anche una vicenda vera, un famoso caso di cronaca nera avvenuto nel 2018 nel Bellunese: un mitomane, Erostrato, che scriveva una serie di lettere con riferimenti al nazismo e al satanismo e metteva spilli nei sacchetti di caramelle in un asilo. Sono stati individuati due responsabili, padre e figlio».

A un certo punto ci si imbatte poi nella Confraternita della civetta, un gruppo di persone appassionate di esoterismo, che forse praticano il satanismo. «Uno dei protagonisti di questa setta è un giovane colto, uno “scienziato umanista”, che possiede una sua wunderkammer, che mostra a Samuele – aggiunge Juliett, mescolando il caffè –. Un tema attuale: volevo ribadire le tendenze naziste di una politica odierna così opaca».

Dall’esoterismo il discorso si sposta su Elon Musk: «Si ricorda il personaggio dello scienziato folle in un film della saga di James Bond, Mi dire mai? Era interpretato da Klaus Maria Brandauer e rappresentava un colto liberal, un visionario, un filantropo con grandi conoscenze e capacità tecniche...».

Delitti, satanismo, esoterismo, vaccini e Covid: «Un blog che restituisce il senso della nostra contemporaneità». E finito il caffè se ne va.—

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