Il mito dei Beatles esplode a teatro
TRIESTE. Si conoscono i Beatles prima di nascere. Perché i Beatles, in qualche modo, ci sono sempre stati, anche prima di un’idea embrionale di pop art. Suoni, colori e melodie, che in un quarto di secolo sono stati catturati per sempre e che quattro ragazzi hanno consegnato alla memoria. Ecco la ragione per cui, oggi, ha senso ascoltare una cover band dei “Fab Four” e ammirare la capacità di fermare, con voce altrui, il momento in cui un artista sconfigge le regole del tempo e dell’assenza.
E così è, da mercoledì a stasera compresa (con recita doppia alle 16 e alle 20.30), al Politeama Rossetti di Trieste, in un tuffo allegorico nelle emozioni della memoria, dal Cavern Club di Liverpool ad Abbey Road, attraversando le avventure americane e i caleidoscopi lisergici delle visioni e dei colori di Sergent Pepper. Si intitola “Let it Be - A celebration of the music of the Beatles”, è sbarcato in esclusiva per l’Italia e propone una carrellata di prim’ordine. Sul palco, ragazzi vestiti di passione (Emanuele Angeletti, il clone di Mc Cartney, è italiano) si approcciano rispettosi al passato offrendolo al presente, con rigore e dignità, cimentandosi in una sfida che abbraccia la fedeltà delle generazioni, tutte rappresentate a teatro, con la voglia di riscoprire il piacere della più bella, ammirata e ispirata favola musicale di sempre. Tutto questo è “Let it Be”: non un vero musical, nè una pièce teatrale, ma un fragoroso happening spensierato e ben riuscito, ispirato all’estetica dei Beatles (vestiti, espressioni, filmati dell’epoca, copertine dei dischi) e a tutti i lustri che ci separano dal prima, dal durante e dal dopo. (l.d.f.)
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