Il mistery di Hervé Le Tellier «Presto approderà in tv»

Paola Dalle Molle

Paola Dalle Molle

“Tutti i voli tranquilli si somigliano. Ogni volo turbolento lo è a modo suo”. Tutti, ma non quello del Boeing 787 Air France diretto da Parigi a New York che ha in sé qualcosa di inspiegabile e anomalo. Uguale è la parola da tenere ben presente parlando del romanzo di Hervé Le Tellier, L’anomalia(La nave di Teseo, traduzione di Anna D’Elia), vincitore del Premio Goncourt 2020, circondato da grande attesa a Pordenonelegge. Autore di romanzi, saggi e poesie e dal 2019 presidente dell’Oulipo, Le Tellier firma un libro che toglie il respiro e che in inglese si definisce come page turner, alludendo al ritmo incalzante dal quale è impossibile staccarsi.

La storia racconta dell’anomalia che potrebbe succedere nella vita di tutti noi. Un misterioso incidente a seguito di una turbolenza genera all’apparenza una doppia realtà per i passeggeri in volo: il viaggio sembrerebbe, come in un sogno, lo stesso avvenuto tre mesi prima con la stessa compagnia, stessi viaggiatori e stessa tratta. Eppure, qualcosa di inspiegabile è accaduto. L’effetto sconcertante è quello di trovarsi di fronte a dei “doppi” che ignorano come le loro vite siano cambiate.

Un romanzo dove la letteratura sfida la logica, la scienza, tutto quello in cui crediamo. Costruita attorno a un’ipotesi tecnologica-filosofica sorprendente, Hervé Le Tellier racconta quella che sembra la verità di una storia e allo stesso tempo i suoi inganni. «Ho pensato – ha spiegato ieri lo scrittore – di mettere il lettore davanti a questa domanda: cosa farei se avessi una seconda chance?».

E se nella nostra realtà dovessimo affrontare il confronto con un altro sé? Un parallelismo con il personaggio e il suo doppio, con la metafora dello sdoppiamento non sarebbe una novità nella letteratura. Tuttavia, L’anomalia corre su un’altra dimensione: trascende dall’invenzione per una realtà che non è distopica e lontana nel futuro piuttosto così reale da sembrare oggi. Dove i personaggi – prosegue Le Tellier – sono inventati ma sembrano reali, così ad esempio, tutti gli altri riferimenti. É il nostro dopodomani. «Volevo che alla fine del libro, il lettore si chiedesse: sto tenendo davvero in mano questo libro?». Con il dubbio di vivere come lo studioso Nick Bostrom ha ipotizzato, in una realtà che potrebbe essere una simulazione

A breve una serie televisiva non tratta ma ispirata al romanzo «non sarà facile, ma sono interessato a scoprire le potenzialità che potranno emergere dal romanzo». Il finale è aperto e, come spiega lo scrittore, non ci sarà il seguito: «Preferisco scrivere un altro libro». Nel frattempo, allacciate le cinture per questo volo. —

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