Il film su Ossi Czinner per salvare dal degrado villa Antonini a Saciletto

Melania Lunazzi
Una villa, una donna, un film. Salvare dall’avanzato degrado strutturale villa Antonini Belgrado a Saciletto di Ruda e con essa celebrare la memoria di una artista dimenticata, Rosetta Ossi Czinner (Vienna 1924 - Saciletto di Ruda 2014), scultrice e grafica. Una splendida villa palladiana nel cuore della Bassa friulana e una sensibile artista di origini ungheresi che l’ha abitata fino al 2014. Questi i protagonisti e gli obiettivi del nuovo docufilm del regista friulano, ma romano d’adozione, Piero Tomaselli che sarà presentato in anteprima a Saciletto di Ruda venerdì 18, all’Azienda Agricola Il Vecchio Granaio e sabato 26 al Cervignano Film Festival.
Lei, figlia di un ricco banchiere austriaco e nipote del regista espressionista Paul Czinner, allieva di Marcello Mascherini e moglie del pittore triestino Federico Righi, assieme a cui nel 1969 si trasferisce a vivere nello storico manufatto e vi fonda il Centro Internazionale di grafica ospitando mostre di Mirò, Chagall, Picasso, De Chirico, Treccani, Mascherini, Morandi, Vedova, Pizzinato.
La villa, un pregiato manufatto architettonico ubicato nel paesaggio agreste, non lontano da Palmanova e Cervignano, in una zona ricca di acque tra l’Ausa e il Terzo, due fiumi arricchiti da acque di risorgiva. La villa è sorta qui alla metà del Cinquecento grazie alla famiglia Antonini, già proprietaria del Castello di Saciletto e prima ancora di diversi palazzi fatti erigere a Udine in quegli anni, uno dei quali progettato dal Palladio. A metà Ottocento il passaggio ai Braida, a Francesco prima, imprenditore industriale di Oleis di Manzano, e poi a suo figlio Giovanni Battista, artista della fotografia.
Dal 1969 e per vent’anni la villa fiorisce così come la relazione tra Ossi e l’artista triestino Federico Righi, di vent’anni più vecchio di lei. Poi la relazione amorosa si sgretola, la villa viene divisa, Ossi rimane sola, con mille debiti cui assolvere per cause legali. E lanciò un accorato appello.
Lo ha raccolto l’Associazione Cervignano Nostra con il Comune di Ruda e con l’appoggio della Fondazione Friuli. «A Ossi Czinner – così il sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi – e Federico Righi, suo compagno, è mancato il riconoscimento culturale che sarebbe spettato loro in vita, così come la cura dovuta a un bene prezioso come la villa che versa in precarie condizioni e merita urgenti interventi di restauro. Speriamo che anche questo documentario aiuti il difficile percorso intrapreso dal Comune per salvarla». —
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