Il bis-nipote: con lui questa città fece un vertiginoso volo nel futuro

Federico Malignani e il ricordo della famiglia: un uomo intraprendente che preferiva stare con gli umili. Il mistero del viaggio in America: «Ci andò eccome e tornò con tante idee su cui investí da uomo d’affari»

Oggi è un giorno speciale, e non solo per i cittadini di Udine, ma per l’Italia e per il mondo. Il 4 marzo di 150 anni fa nasceva in città Arturo Malignani, figlio del fotografo Giuseppe e di Carolina Ruggeri, l’uomo che cambiò il destino di tutti quanti noi con la sua invenzione del «metodo per la produzione del vuoto chimico industriale della lampada a incandescenza».

Edison inventò la lampadina, ma se non ci fosse stato Malignani, la qualità della luce sarebbe diversa. E dunque buon compleanno, caro Arturo Malignani. Chissà cosa avrebbe scritto Renzo Valente se fosse qui, il poetico cantore di Udine che definiva il nostro illustre concittadino: “il mago del Castello”.

Arturo Malignani: inventore e imprenditore, l’uomo che definí il futuro economico per questo Friuli, e ancora oggi viviamo di orgoglio solo a pensarci. Proprio a Udine, proprio qui, nel quasi Regno d’Italia, al confine di tutto, fuori dai grandi giochi nacque il nostro genio nel 1865. Perché nel 1865 che cos’era Udine, piccolo punto, di fronte a Londra, o Parigi, o l’America? Eppure a Udine nel 1889 ci fu la luce, terza città d’Europa, insieme a Milano e a Londra! E ci fu un’amministrazione pubblica in grado di recepirlo. E ci fu un industriale come Marco Volpe, uno della vecchia guardia, in grado di finanziare il giovane inventore. Insomma: una gran bella storia.

In questo giorno speciale siamo a Casa Malignani in compagnia di Federico Malignani, figlio di Paolo, a sua volta figlio di Camillo, a sua volta figlio di Arturo.

Cosa rappresenta per voi eredi l’esperienza del bisnonno?

Un’esperienza straordinaria. Un personaggio avanti con i tempi, che trovò un ambiente in città e un contesto storico a lui favorevole, questo bisogna dirlo.Un personaggio dalle ampie vedute, dai mille interessi, impegnato quotidianamente nella ricerca, mai nella curiosità fine a se stessa. Con alle spalle una grande capacità di gestire i propri mezzi.

Cosa si racconta in famiglia?

Arturo Malignani non amava la mondanità, era una persona riservata, ma era capace di comunicare con le persone piú umili e di farle sentire a proprio agio. Dai racconti dei collaboratori, ormai anziani, ho sempre sentito parole di elogio per le caratteristiche di umanità che aveva con molti dipendenti.

Di tutte le attività molteplici, voi mantenete ancora in vita quella legata al famoso libro della meteorologia…

La meteorologia era la sua passione, molti strumenti se li costruí da solo. Noi continuiamo la tradizione: registriamo dei dati, a esempio le temperature minime e massime, la piovosità, e continuiamo a riportarli, oltre che digitalmente, anche su un registro fatto a mano. Poche città al mondo hanno una striscia ininterrotta di dati, dal 1890 a oggi, come la nostra.

Malignani, 150 anni fa nasceva l’udinese che illuminò il mondo

Nell’archivio familiare non si è conservato nulla, legato all’atto di vendita dell’utilizzo del famoso brevetto comprato da Edison…

No, e proprio per questo c’è stato qualcuno in passato che ha dubitato che sia andato in America. Oggi come oggi abbiamo le prove; ma indipendentemente da questo, possiamo dire che ciò è accaduto. Edison aveva investito i suoi immensi guadagni negli investimenti che andavano dall’edilizia all’elettricità, a tantissime forme di utilizzo industriale, e il mio bisnonno al ritorno dall’America fece altrettanto. Diversificò le sue fortune, dalle centrali idroelettriche, alle tranvie, al cemento. Si deduce che parlò con Edison, che si scambiarono opinioni. Che non fu solo un rapporto legato all’inventore, ma alla persona, al Malignani uomo d’affari.

C’è qualcosa che le preme aggiungere in questo giorno importante?

Quando nel 1888 il Comune scelse l’energia elettrica al posto del gas per illuminare la città, fece una cosa straordinaria. Un salto nel vuoto? Megalomania? Oggi sarebbe impensabile, tutti avrebbero da dire qualcosa… Ricordiamo che al tempo solo New York, e per una piccola parte, e Londra, ma solo nella City, e Milano, ma solo in qualche via, avevano la luce. Dunque il Comune di Udine fu incredibile. E affidò il proprio destino a un giovane uomo di 23 anni. Mio bisnonno un uomo moderno? No, Arturo Malignani fu di piú: un uomo avanti con i tempi. E lo era anche la società di allora, qui nella piccolissima Udine.

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