I Papu al castello di Torre: con Il conte alla rovescia parte la maratona estiva

Lo spettacolo da domenica 2 a venerdì 7 luglio sul palcoscenico all’aperto nel parco del castello di Torre, a Pordenone, ogni sera alle 21
Cristina Savi

Hanno scelto di raccontare un altro tassello di storia locale – alla loro maniera – i Papu, la coppia comica pordenonese formata da Andrea Appi e Ramiro Besa, attraverso la loro nuova maratona teatrale estiva.

E che si rinnoverà da domenica 2 a venerdì 7 luglio sul palcoscenico all’aperto nel parco del castello di Torre, a Pordenone, ogni sera alle 21 (se piove lo spettacolo si trasferisce nell’oratorio del quartiere Borgomeduna).

Intitolato “Il Conte alla rovescia. Gioie e dolori del di Ragogna”, presentato in anteprima a dicembre nel solco di un progetto teatrale della Storica Società Operaia di Pordenone, un filone di riscoperta di avvenimenti e personaggi del Friuli Occidentale, ripercorrere le vicende umane, ma soprattutto “umanistiche” di una delle personalità più complesse e irrequiete del territorio pordenonese e friulano, una regione di cui fu profondamente innamorato e a cui dedicò studi, progetti e appassionate ricerche: il conte Giuseppe di Ragogna.

Incaricato dalla Soprintendenza alle Antichità delle Venezie di dirigere gli scavi nella villa d’epoca romana che egli stesso aveva portato alla luce – proprio dove ora si tiene lo spettacolo dei Papu - era percepito come un personaggio “strano”, deriso per la sua passione per l’archeologia, ma con l’incarico ufficiale avrebbe potuto dimostrare a tutti i suoi detrattori l’alto valore scientifico delle sue ricerche.

E invece, da quell’incarico si ritirò. Fra racconto, gag, personaggi vari, fra i quali la fedele governante Nena, tutti interpretati dai Papu, lo spettacolo dipinge la personalità complessa ed irrequieta di un uomo nato nobile e morto povero, «anche perché – ancora i Papu - forse appellandosi all’uso antico che non consentiva a un nobile di lavorare, non ha mai accettato un impiego.

Sicuramente era una persona fragile, ebbe una vita sofferta, ma fu il primo ad applicare il metodo scientifico all’archeologia e si batté per divulgare le sue scoperte, voleva farlo attraverso i giornali, arrivare alla gente».

Una storia tutta da scoprire, quella del conte di Ragogna, che non abbandonò mai il sogno di cercare risposte sul passato della sua regione, del suo amato ma poco riconoscente Friuli.

«E anche di interrogarsi – concludono i Papu - sul proprio destino di scrittore, letterato, storico, archeologo ma fondamentalmente di Uomo». Per l’acquisto dei biglietti, www.vivaticket.com, o www.ipapu.it o nella bastia del castello di Torre dalle 17 alle 19. —

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