«Gli ungheresi non sono razzisti»

CIVIDALE. Regista, drammaturgo e scrittore, è considerato voce e figura di intellettuale tra le piú autorevoli nel panorama italiano e non solo. Giorgio Pressburger è stato ospite, ieri del festival organizzato a Cividale dall’associazione Gaggia, per parlare, questa volta, di due Paesi: la Finlandia e l'Ungheria, popoli "fratelli" che si sono poi separati e hanno avuto ruoli diversi e storie travagliate, ma che hanno contribuito a costruire il patrimonio artistico europeo. «La Finlandia - spiega Pressburger -, ci ha donato il Kalevala, un poema epico conosciuto in tutto il mondo (e a cui la Gaggia ha dedicato un volume bilingue, ndr) e ha coltivato soprattutto le arti figurative come il teatro e il balletto; l’Ungheria invece è stata una grande potenza e tutti ricordano i suoi musicisti e i suoi poeti. Entrambe hanno avuto un ruolo molto importante, decisivo per la storia europea, e hanno portato grandi tesori culturali che non si possono dimenticare».
Ora l'Ungheria è sotto la luce dei riflettori per le sue reazioni al flusso dei migranti, che l'hanno spinta a decidere di costruire un muro per bloccare i flussi sul confine. Una decisione che ha fatto molto discutere: «La situazione è complessa - commenta Pressburger, che è di origini ungheresi -, perché il Paese ha avuto un decennio di crisi economica. Questa reazione ai migranti risponde ad una forma di auto protezione, non di razzismo. Non è stata un'azione saggia, però, accusare tutto il popolo ungherese di razzismo. Le questioni vanno affrontate con calma e pacatezza: per la prima volta dopo tanti anni, popoli in discordia tra loro non si combattono più e non bisogna minare un equilibrio costruito dopo due guerre mondiali. Io sono un europeista convinto, sono per un'Europa unita, grande potenza che nei millenni ha costruito una cultura che ha influenzato tutto il mondo».
Dopo aver ospitato Rumiz e Pressburger, il festival della Gaggia dedicato alla figura del Wanderer, archetipo romantico del viandante/filosofo, chiuderà oggi l’edizione con l'intervento di Quirino Principe al centro San Francesco.
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