I fratelli Mathias e Julien Cadez in scena a gennaio con Les Virtuoses
Il 2026 del Circuito Ert si apre con uno show che fonde musica, divertimento e magia. Lo spettacolo rivelazione della stagione scorsa ritorna per una tournée che toccherà sette teatri regionali

Esattamente come accaduto un anno fa, il 2026 del Circuito Ert si apre con Les Virtuoses, uno show che fonde musica, divertimento e magia. Lo spettacolo rivelazione della stagione scorsa ritorna per una tournée che toccherà sette teatri regionali.
I fratelli Mathias e Julien Cadez, accompagnati in scena dagli assistenti Anthony Rzeznicki e Anthony Coudeville, saranno mercoledì 7 gennaio al Teatro Ristori di Cividale, giovedì 8 al Pasolini di Casarsa della Delizia, venerdì 9 all’Odeon di Latisana, sabato 10 al Candoni di Tolmezzo, domenica 11 al Verdi di Maniago, lunedì 12 al Modena di Palmanova e martedì 13 al Comunale Bonezzi di Monfalcone. Tutte le serate avranno inizio alle 20.45.
Un solo pianoforte per due pianisti: attorno a questo filo conduttore si snoda l’universo creativo di Les Virtuoses. Il pubblico assisterà a un recital esplosivo e sorprendente, capace di trasformare Vivaldi, Mozart e altri classici in un gioco scenico di alto livello, senza l’uso delle parole ma con poesia e humour alla Chaplin. Il duo di virtuosi, con quattro mani esperte e uno humour travolgente, conquista e coinvolge il pubblico oltre che per la qualità musicale, anche per la sua capacità di abbattere le barriere tra generi e fasce d’età, offrendo un’esperienza teatrale universale e memorabile, tra esplosioni, giochi di luce e infuocate battaglie tra direttori d’orchestra.
Figli d’arte, i fratelli Mathias e Julien Cadez si sono formati come pianisti al Conservatorio di Lille. Avviati a una carriera concertistica, fin dall’infanzia hanno affiancato allo studio rigoroso dello strumento una naturale inclinazione per la dimensione scenica e performativa, ereditata dall’ambiente familiare legato al mondo dell’illusionismo. Cresciuti a contatto con il palcoscenico, hanno sviluppato una visione della musica come esperienza teatrale, in cui suono, gesto e immagine concorrono a un’unica narrazione. Da questa ricerca nasce un linguaggio originale che supera i confini del concerto tradizionale, portando il pianoforte in una dimensione pienamente teatrale. La loro poetica si fonda sull’incontro tra virtuosismo musicale e magia visiva, dando vita a personaggi e situazioni che trasformano l’esecuzione musicale in racconto scenico, capace di coinvolgere pubblici diversi con immediatezza ed eleganza.[/CAPOLETT1][FINETESTO]
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