Francesca Osso, il cinema con la musica nel cuore
L’attrice friulana debutta come cantautrice al Teatro San Giorgio di Udine. Lo spettacolo di mercoledì 18 giugno inaugura l’edizione del Festival Estivo del Litorale

Conosciuta come attrice di grande talento (interprete di alcune importanti produzioni teatrali degli ultimi anni da “M – Il Figlio del Secolo” regia di Massimo Popolizio a “La Dodicesima Notte - o quel che volete” diretto da Giovanni Ortoleva, a “La pulce nell’orecchio” per la regia di Carmelo Rifici fino a “Oleandra” e “La Chunga”), la friulana Francesca Osso è pronta a stupire rivelando qualità anche in campo musicale, con un debutto discografico di spessore.
Lo presenta dal vivo, in anteprima assoluta mercoledì 18 giugno, alle 21 al Teatro San Giorgio di Udine, sul palco con il sound designer Gabriele Gerets Albanese con cui ha condiviso anche la realizzazione del disco (in uscita per radiogerets/Boeuf Bourguignon Rec). Lo spettacolo – concerto “17 Rue des Fossés, Saint-Marcel” è prodotto da CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Tinaos e inaugura la Stagione Teatro Contatto Estate con Festil Festival estivo del Litorale. «Vivo a Milano da quando avevo 19 anni – racconta l’attrice e cantautrice – ho studiato lì, alla Scuola del Piccolo Teatro ma ogni volta torno nella mia Udine con grande gioia».
Da dove nasce questa vena cantautorale?
«Ho sempre scritto canzoni per me stessa e per gli amici. Nasce nella mia camera a Udine. Nasce dieci anni fa quando ho scritto una canzone, o quando ho cominciato a credere alle creature che abitano lungo i fiumi a Faedis. O nel viaggio tra Grado e Udine a otto anni quando in macchina ho sentito Patty Pravo».
La spinta per concretizzarla ora?
«Lavorando in teatro, spesso mi veniva chiesto di cantare e suonare oltre che recitare. Quest’inverno, durante un lavoro, ho conosciuto Gerets e gli ho fatto ascoltare le mie canzoni. È rimasto colpito e mi ha chiesto di fare un disco assieme».
I riferimenti musicali?
«Sono cresciuta con Mina e Patty Pravo, so tutto di loro, sono state la mia colonna sonora. E poi Marianne Faithfull per la sua voce struggente e piena. Ultimamente sono innamorata di Jessica Pratt».
Come avete lavorato all’album?
«È stata una creazione on the road, siamo partiti in auto da Udine verso Vienna, Praga e Salisburgo, abbiamo visto dei concerti, ci siamo fatti ispirare dal viaggio e sono nate delle canzoni. Poi siamo stati dieci giorni a Parigi dove abbiamo registrato la maggioranza dei brani. Gerets li ha trasformati in maniera magica, i suoi arrangiamenti sono sognanti, sussurri pop elettronici, tutto si è congiunto in un genere che è abbastanza originale, con i miei testi, la mia poesia e il suo grande istinto musicale».
Canzoni ispirate dunque da paesi diversi?
«L’Italia, l’Austria, la Cechia e la Francia. Le bettole di Praga, la strada deserta che la divide da Vienna, dove tutti i bei palazzi sembrano ex manicomi; sul ghiaccio di Salisburgo, in un salotto a Saint-Marcel».
Cosa racchiude il titolo “17 Rue des Fossés, Saint-Marcel”?
«Sarà il titolo dello spettacolo, perché è complesso da ricordare: è l’indirizzo di Parigi dove abbiamo registrato. L’album, di sette brani, uscirà subito dopo il concerto e s’intitolerà invece “Adorazione continua”, da una targa letta al Notre-Dame che rappresenta la passione che ci ha spinti».
Lo spettacolo a Udine?
«È la presentazione di un progetto nato attraverso il viaggio. Verranno cantati live tutti i pezzi, più qualche sorpresa. Un racconto, non solo attraverso le canzoni ma anche le mie sensazioni, pensieri, cose che ho scritto, che in qualche modo possano anticipare e accogliere la canzone. La musica per me è qualcosa di imprescindibile, ma sono anche un’attrice e quindi porto sul palco la teatralità, l’interpretazione».
Avete pensato a qualcosa di speciale per la serata?
«Ci saranno in vendita piccole riviste realizzate dall’artista figurativa udinese Claude Persichetti, che studia a Vienna: le abbiamo mandato dei materiali, foto per documentare il viaggio, tenendo quasi un diario di bordo e ha fatto un collage, inserendo anche nostri scritti».
Sono usciti due singoli.
«“Subito” parla di un’aspettativa delusa, e nello spettacolo racconto l’immaginazione che ha preceduto questa cosa attesa e poi non accaduta».
E poi “Boschi incantati”. Dove avete girato il relativo videoclip?
«In Friuli, a Plaino, un luogo della mia infanzia. Quando ero piccola andavo a cavallo e passeggiavamo in questi boschi meravigliosi accanto alla scuderia. Abbiamo trovato questo campo di grano incredibile, giallissimo, un colpo d’occhio clamoroso».
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